A distanza di quasi due anni
dal progetto meta-letterario 'La macchia mongolica' e a otto
dall'ultimo album di inediti 'Un'infinita compressione precede
lo scoppio', pubblicato in coppia con Angela Baraldi, Massimo
Zamboni torna con un nuovo album intitolato "La mia patria
attuale". L'artista emiliano, già chitarrista e autore di band
cardine del rock italiano come Cccp e Csi tra gli anni '80 e
'90, lo presenterà in anteprima venerdì 19 novembre alle 20.30
nella sua Reggio Emilia, al Teatro Municipale Valli nell'ambito
del Festival Aperto.
Ad accompagnarlo sul palco tutti i musicisti che hanno
collaborato alla realizzazione del disco: Alessandro 'Asso'
Stefana, Cristiano Roversi, Gigi Cavalli Cocchi, Erik Montanari,
Simone Beneventi, il Concerto a fiato L'Usignolo, Simone
Filippi. "Un album dedicato all'Italia, al nostro Paese, in un
momento in cui prevale la mancanza di fiducia e di affezione, e
il sentimento della speranza non è mai stato così flebile nella
coscienza dei suoi cittadini - scrive Massimo Zamboni - Patria,
la terra dei padri e delle madri, mai così in ribasso,
consegnata tra la cronaca nera e la cartolina, al centro di un
quadro sconfortante. Eppure il mestiere privilegiato
dell'artista consente di avvicinare quotidianamente un'Italia
che sogna, lavora, si offre, studia, sorprende, ci prova.
Soprattutto, che non ascolta l'urlo generale. Un'Italia di
singoli che operano in microcosmi coraggiosi, - prosegue il
cantautore - fatta di talenti spesso silenziosi, di istituzioni
e associazioni che conservano nel loro patrimonio genetico
l'idea della collettività e devono lottare giorno per giorno
contro la sommersione, insistendo di voler esistere. Grazie a
volontà come queste si va avanti, si vive; bene e male, ma si
vive. Per la grazia degli inconsapevoli, che non vedono il
quadro generale, o se lo vedono lo trascurano fermamente, perché
non c'è più spazio per le lamentazioni. Questo album si situa
sommessamente all'incrocio tra la rabbia e la disillusione,
l'incanto e lo sforzo".
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