Figaro conquista Caracalla. Grandi
applausi hanno scandito ieri sera ogni scena del capolavoro
rossiniano messo in scena come uno spettacolo hollywoodiano
degli Anni Venti da Lorenzo Mariani, ultimo titolo della
stagione estiva del Teatro dell' Opera di Roma. Il Barbiere di
Siviglia è tornato nell' allestimento proposto con successo dal
regista nel 2014 con il direttore d' orchestra Stefano
Montanari. L' opera buffa, replicata nel 2016, è stata eseguita
in piena emergenza Covid nel 2020 al Circo Massimo in forma di
concerto sempre con Montanari, tornato sul podio anche in questa
occasione. Il tributo finale del pubblico ha premiato tutti i
protagonisti, dal baritono austriaco Markus Werba nel ruolo del
titolo - e già apprezzato in Mass di Leonard Bernstein che ha
aperto la serie di spettacoli estivi -; a Cecilia Molinari,
brillante Rosina; René Barbera nei panni del Conte d'Almaviva;
Marco Filippo Romano (Don Bartolo), Alex Esposito (Don Basilio),
Francesca Benitez (Berta) e Davide Giangregorio (Fiorello).
A indicare il riferimento agli anni d' oro del cinema muto e
ai musical di Hollywood i due grandi spezzoni di pellicola ai
lati del palcoscenico. Poi sullo sfondo le enormi lettere
luminose della scritta sulla collina del quartiere di Los
Angeles che accompagnano l' intera vicenda. Il successo di
pubblico riscosso fin dalla prima rappresentazione pur tra le
riserve della critica, non ha subito cedimenti. Mariani ha detto
di aver puntato a unire ''la sublime architettura di musica,
sentimenti e azioni'' del capolavoro del compositore pesarese
con la meraviglia delle Terme di Caracalla, e la sua lettura
frizzante e a ritmo serrato dell' opera più famosa di Rossini
continua a divertire gli spettatori, tra manganellate e
inseguimenti degli agenti di polizia, balletti patinati, scene
corali in costume da bagno, torte in faccia verso il lieto fine
degli innamorati su una torta gigantesca che si alza verso il
cielo, tra le luci e una pioggia di lustrini dorati. Applausi
anche alle coreografie di Luciano Cannito, alle scene di
William Orlandi, ai costumi di Silvia Aymonino, alle luci di
Linus Fellbom. Tre le repliche il 5, 7 e 9 agosto.
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