Festeggia i suoi primi 70 anni con un disco uscito ieri (Verdi Choruses, dedicato a cori e ouverture verdiani, realizzato dal vivo con coro e orchestra della Scala) e un libro in pubblicazione ad aprile Riccardo Chailly, il maestro che dal 2015 è direttore musicale del teatro milanese.
Nato proprio a Milano il 20 febbraio 1953, figlio del compositore Luciano Chailly, ha mosso i primi passi nella musica come assistente di Claudio Abbado alla Scala, prima di debuttare sul podio a Chicago con Madama Butterfly nel 1974, a 21 anni. Un rapporto, quello con Abbado, di cui non ha mai nascosto l'importanza e che lo ha portato, destino o fatalità, a sostituirlo in più di un incarico.
All'estero ha trascorso una parte importante della sua vita e costruito una parte importante della sua carriera, prima come direttore, dal 1980 alla Rundkunf Sinfonieorchester, cioè la berlinese orchestra della Radio, poi dal 1988 a 2004 al Concertgebouw di Amsterdam e ancora dal 2005 al 2015 a Lipsia con la Gewandhousorchestrer, con cui ha dato una magistrale interpretazione delle nove sinfonie di Beethoven, eseguite rispettando i tempi voluti dal compositore, incise con la Decca.
Nel frattempo ha diretto nei teatri di tutto il mondo, mantenendo un rapporto privilegiato con la Filarmonica della Scala, iniziato nel 1991. Nel 2015 è stato nominato direttore musicale del teatro milanese, ruolo che aveva ricoperto Abbado e l'anno dopo ha preso il posto di Abbado come direttore musicale del Festival di Lucerna.
A lui sono arrivati gli auguri della Filarmonica, che oltre ai suoi 70 anni festeggia anche il superamento dei 200 concerti insieme, mentre il teatro gli rende omaggio con la pubblicazione di 'Riccardo Chailly alla Scala' volume, a cura di Franco Pulcini che ripercorre il suo rapporto con il teatro dove per la prima volta ha diretto un'opera nel 1978 (una ripresa dei Masnadieri), con saggi di Elisabetta Fava, Giorgio Pestelli, Raffaele Mellace, Angelo Foletto ed Elvio Giudici.
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