Torna a Santa Cecilia, dopo alcuni
anni di assenza, il direttore d'orchestra Pablo Heras-Casado, a
suo agio nel grande repertorio sinfonico e operistico e nella
musica contemporanea. Il maestro spagnolo sarà sul podio il 9
marzo alle 19.30 (repliche il 10 alle 20.30 e sabato 11 marzo
alle 18, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone) per una
serata alle composizioni di Luciano Berio e Igor Straninskij.
L'apertura è dedicata alla Sinfonia di Luciano Berio,
composta nel 1968-69 per il 125° anniversario della New York
Philharmonic e dedicata a Leonard Bernstein: "Il titolo di
Sinfonia", scrisse lo stesso Berio, "non vuole suggerire
analogie con la forma classica; va piuttosto inteso
etimologicamente, come il "suonare insieme" di otto voci e
strumenti oppure, in senso più generale, come il "suonare
insieme" di cose, situazioni e significati diversi. Testi
cantati, di Claude Lévi-Strauss e Samuel Beckett, vedranno
impegnati il gruppo Theatre of Voices, considerato tra i
migliori ensemble vocali. Seguiranno di Stravinskij la Sinfonia
di Salmi, forse il massimo capolavoro del periodo creativo
chiamato "neoclassico", composta nel 1930 per il 50°
anniversario della fondazione della Boston Symphony Orchestra,
dove la tematica religiosa diventa per il compositore occasione
di impegno espressivo. I testi - intonati dal Coro di Santa
Cecilia istruito da Piero Monti - sono tratti dalla Vulgata (la
traduzione in latino della Bibbia dall'antica versione greca ed
ebraica) e rappresentano un'implorazione, un ringraziamento, un
inno di adorazione composti "per la gloria di Dio", come
Stravinskij precisò in partitura.
Chiude il concerto la seconda suite (1919) tratta dal
balletto L'uccello di fuoco che, alla sua prima esecuzione
parigina nel giugno del 1910, trasformò il ventottenne russo da
compositore sconosciuto in grande autore internazionale.
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