Quaranta performer per un totale
di 96 repliche di spettacoli: è la 53/a edizione di
Santarcangelo Festival, dal titolo "enough not enough", in
programma dal 7 al 16 luglio prossimi. "Tornare a vivere la
magia del Festival è quello di cui abbiamo bisogno - ha detto la
sindaca di Santarcangelo di Romagna, Alice Parma - dopo le
difficoltà che stiamo vivendo a causa del maltempo. La capacità
del Festival di esplorare attraverso l'arte le più attuali
tematiche del contemporaneo, non ultima quella ambientale, offre
al pubblico una vera e propria esperienza immersiva".
Il Festival, al secondo anno di direzione artistica del
drammaturgo polacco Tomasz Kireńczuk, trasforma il borgo
medievale del riminese in una "città-festival", affidando alle
arti performative la funzione di sperimentare visioni
alternative. Il corpo, insieme oggetto e soggetto dell'attività
artistica, da fonte di discriminazione si trasforma in strumento
di liberazione e punto di partenza per la costruzione della
propria identità, alimentando la speranza di un futuro più equo
e inclusivo in cui coesistere.
La maggior parte delle proposte di "enough not enough" si
muove, come di consueto, tra teatro, danza, musica, arte visiva
e discipline trasversali. Tra nomi internazionali affermati o
emergenti si segnala la performer francese Rébecca Chaillon, per
la prima volta in Italia con Whitewashing, termine che definisce
la pratica di far recitare ad attori bianchi i ruoli di
personaggi appartenenti ad altre etnie. Con The Divine Cypher,
la brasiliana Ana Pi conduce, invece, una ricerca poetica e
politica sui balli tradizionali di Haiti, mentre Ligia Lewis è
autrice e performer di A Plot/A Scandal. Un ritorno è poi quello
di Dana Michel che propone una riflessione sulla consapevolezza
sessuale. Tante anche le proposte italiane.
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