Con un nuovissimo allestimento
della più classica delle sue opere, l'Aida, l'Arena di Verona ha
celebrato ieri sera i 100 anni del Festival lirico. Nel teatro
all'aperto più grande al mondo, gremito di appassionati e di
autorità, anche la suspance di qualche goccia di pioggia, che ha
causato un breve ritardo nell'apertura dello spettacol. Poi è
tornato a risuonare per tre volte il gong, per il centesimo
ritorno in scena dell'Opera Festival.
Sul palco avveniristico protagonista la star Anna Netrebko,
affiancata dal tenore Yusif Eyvazov (Radamès), con l'orchestra
della Fondazione Arena diretta da Marco Armiliato, 160 musicisti
e altrettanti coristi. In scena anche l'"esercito" delle
comparse, 160 uomini e 45 donne in tutto. A firmare la regia
capolavoro verdiano Stefano Poda, al debutto in Arena, autore
anche di scene, costumi, luci e coreografie. Un'ambientazione
spettacolare fatta di laser, riflessi su una gigantesca mano di
metallo, rovine di colonne greche e simulacri di astronavi. E la
famosa "marcia trionfale" è diventata un balletto, dove i
costumi riflettevano i raggi del pavimento trasparente, i
prigionieri etiopi emergevano dal fondo, come zombie. Il tutto
trasmesso in diretta televisiva in mondovisione su Rai1.
Un'Aida tutta nuova, a significare il desiderio della
lirica di non restare un'arte del passato, ,a di proiettarsi
assieme all'Arena per i prossimi 100 anni.
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