Luce accecante e tenebre profonde
si alternano nel programma in cui un gigante del violino come
Leonidas Kavakos, protagonista del Concerto per violino di
Brahms, incontra un giovane talento del podio come l'iraniano
Hossein Pishkar, alla guida dell'Orchestra Giovanile Luigi
Cherubini. E proprio alle donne iraniane, vittime e protagoniste
di un'epocale lotta per i diritti fondamentali nel loro Paese, è
dedicato questo appuntamento di Ravenna Festival, domenica 18
giugno alle 21 al Teatro Alighieri.
Oltre al monumentale Concerto per violino in re maggiore di
Brahms, Pishkar affronterà due pagine del Novecento di rara
esecuzione: la "Musica funebre per orchestra d'archi" che il
polacco Witold Lutoslawski scrisse a metà degli anni Cinquanta
alla memoria di Béla Bartók e la Sinfonia da Requiem di Benjamin
Britten, presentata nel 1941 a New York, pochi mesi prima
dell'entrata in guerra degli Stati Uniti. Un capolavoro
attraversato da incontenibili esuberanze melodiche e da un
radioso sguardo sul mondo, con le brillanti influenze della
musica tzigana: questo è, in sintesi, il Concerto per violino di
Brahms, scritto nel 1878, nella stessa tonalità di altri due
grandi concerti per violino ottocenteschi, quelli di Beethoven e
di Čajkovskij. Gli fanno da contrappeso due brani novecenteschi
di profonda drammaticità: la Musique funèbre per orchestra
d'archi di Witold Lutosławski, fra i maggiori compositori
polacchi del secolo scorso accanto a Penderecki e Górecki, e la
Sinfonia da Requiem con cui nel 1940 Benjamin Britten si
presentò al concorso indetto dal governo giapponese per
celebrare i 2600 anni della nascita dell'Impero. Il brano fu
scartato perché non rispecchiava le intenzioni della ricorrenza
ma si impose come una rivelazione alla Carnegie Hall di New
York, facendo conoscere al mondo il più grande compositore
inglese del Novecento. Hossein Pishkar ha studiato composizione
e pianoforte a Teheran, dove è nato nel 1988. Ha frequentato la
masterclass di Bernard Haitink al Lucerne Festival Orchestra nel
2016 ed è stato allievo dell'Italian Opera Academy di Riccardo
Muti nel 2017.
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