Incassato il grande successo della
serata inaugurale, circa dieci minuti di applausi per i Lombardi
alla prima crociata (regia di Pier Luigi Pizzi e direzione di
Francesco Lanzillotta), il Festival Verdi ha presentato ieri
sera, con altrettanti consensi, il Falstaff in formato
cameristisco. Scelta dettata anche dalle dimensioni davvero
piccole del Teatro Verdi di Busseto, una sala dove pare che i
cantanti, ma anche l'orchestra, siano a contatto diretto col
pubblico, dando una percezione d'ascolto straordinariamente
emozionante e con le voci (contrariamente a quanto accade di
solito) che pare soverchino gli strumenti.
Questo nuovo allestimento del capolavoro assoluto di Giuseppe
Verdi era affidato alle cure registiche di Manuel Renga che ha
immerso lo spettacolo in una scatola vuota, un po' a
sottolineare il vuoto del protagonista relegato spesso su una
piattaforma che si allunga sulla buca dell'orchestra fin quasi a
toccare la platea, "una sorta di confessionale" ha spiegato il
regista. Pochissimi elementi scenici, tavoli e sedie
soprattutto, proprio quelle della locanda della Giarrettiera
dove sir John alloggia, o quelle di casa Ford, la cui moglie
Alice, ma anche l'amica Meg, è nelle mire di Falstaff.
Nell'ultimo atto, quello del mondo incantato delle fate, la
foresta di Herne e la sua quercia secolare sono rappresentate da
un quadro appeso a una parete. Grazie all'arrangiamento più
intimo e raccolto, per tredici strumenti, e alla direzione
serrata di Alessandro Palumbo, il tutto è parso funzionare
perfettamente. Col pubblico, molti stranieri, che spesso ha
applaudito anche a scena aperta con l'orchestra che continuava a
suonare. Orchestra formata dal Quintetto d'Archi Kyiv Virtuosi e
dall'Ensemble di fiati La Toscanini. Nella parte del
protagonista l'esuberanza vocale e scenica di Franco Vassallo
affiancato da Andrea Borghini (Ford), Gregory Bonfatti (Dott.
Cajus), Roberto Covatta (Bardolfo), Andrea Pellegrini (Pistola),
Adriana Di Paola (Mrs. Quickly) Shaked Bar (Mrs. Meg Page),
Vasyl Solodkyy (Fenton), Ilaria Alida Quilico (Mrs. Alice Ford),
Veronica Marini (Nannetta), salutati tutti con grandissimo
calore.
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