La musica di Ezio Bosso, suonata
soltanto da lui, ha trovato finalmente un grande interprete nel
pianista Francesco Libetta che ha registrato per Sony Music i
brani per piano solo del compositore torinese e ha trascritto
per pianoforte la sua monumentale Sinfonia n. 1 Oceans per il
doppio cd e doppio lp ''Lighting Bosso, From Bosso to Libetta's
transcriptions'' in uscita il 24 novembre. La famiglia Bosso,
impegnata da tempo nel recupero e nella valorizzazione della
produzione artistica lasciata dal musicista, segna quindi un
passo avanti importante nella pubblicazione del materiale
conservato in archivio con l' obiettivo di vedergli riconosciuto
il posto che merita nella storia della musica. A Maggio da Roma
partirà la tournée per la promozione del disco. ''Francesco
Libetta - osservano - è stato non solo uno dei massimi virtuosi
mondiali degli ultimi decenni, ma anche un artista di
sensibilità, finezza, sprezzatura e cultura tali da poter
affrontare Bosso come musicista puro, non facendosi intaccare
dal rumore di fondo che la biografia di Ezio ha portato con sé,
inquinando spesso in positivo e in negativo la lettura delle sue
partiture di venature emotive''. Libetta, compositore a sua
volta, si è misurato in passato nella trascrizione del
repertorio di Franco Battiato. Definito dal New York Times
"Poeta aristocratico dal profilo e dal portamento di un principe
rinascimentale" e lodato dalla critica internazionale per
virtuosismo e profondità interpretativa, Libetta ha affrontato
con lo stesso impegno riservato alle trascrizioni di Liszt,
Godowsky e Chopin le partiture di Bosso, che si definiva
"pianista all'occorrenza" preferendo all' esecuzione soprattutto
la composizione e la direzione d' orchestra. "L'interprete
classico - osserva il pianista - non ostenta la propria
emozione, io nascondo la mia e indico a chi mi ascolta dove può
trovare la sua emozione. In questa ottica, molta musica di Bosso
ci offre un progetto musicale che sa essere coinvolgente, che
può alludere a un processo di discesa verso sé stessi, verso i
propri fantasmi, che ripercorre quasi i passi di una ipnosi".
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