Dopo Poppea, Fiorilla: prosegue al
femminile la stagione operistica del Teatro Alighieri di Ravenna
l'1 e 3 marzo (alle 20,30 e alle 15,30 rispettivamente) con la
nuova produzione del Turco in Italia di Gioachino Rossini
realizzata in cordata con i teatri di Rovigo (dove ha appena
debuttato), Novara, Jesi, Rimini e Pisa.
Al centro dell'interpretazione del regista Roberto Catalano
c'è un vero e proprio "consumismo amoroso": con la sua
collezione di amanti, Donna Fiorilla, interpretata da Giuliana
Gianfaldoni, incarna pienamente la frenesia dell'accumulo e il
poeta Prodoscimo, cantato da Bruno Taddia, è a caccia di una
storia da raccontare e promuove e vende i sentimenti come merci.
Maharram Huseynov è il principe Selim, il turco del titolo che
sbarca a Napoli e si invaghisce di Fiorilla al punto tale da
proporne l'acquisto al marito Don Geronio (Giulio Mastrototaro),
mentre Francisco Brito è Don Narciso, gelosissimo amante di
Fiorilla, e Francesca Cucuzza è Zaida, un tempo favorita del
principe e salvata dalla rovina per intervento dell'amico
Albazar, interpretato da Antonio Garés.
Sul podio dell'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ci sono
Hossein Pishkar (1 marzo), già allievo di Riccardo Muti nella
sua Accademia dell'opera italiana, e Marco Crispo (3 marzo), la
cui carriera si divide fra l'Italia e i Paesi scandinavi, dove
ha lavorato anche al fianco di Esa-Pekka Salonen. Il Coro Lirico
Veneto è preparato da Giuliano Fracasso.
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