"La moda per me è teatro
sperimentale. E' una forma d'arte che ti concede la massima
libertà creativa dal punto di vista dell'allestimento di un
evento fashion, di una sfilata. Parlo da regista e da autore
delle scenografie e degli allestimenti delle più innovative
sfilate di Franco Moschino alla fine degli anni Ottanta. Pochi
lo sanno ma la creazione di spettacoli per la moda è stata una
delle attività che mi ha dato moltissimo a livello professionale
e creativo e che fa parte dei miei ricordi più belli". Parola di
Pino Quartullo, prolifico attore e regista di teatro e di
cinema. Un personaggio che non ti aspetteresti mai d'incontrare
alla presentazione romana della linea di pret a porter di Renato
Balestra, mentre, vestito con un lungo kimono nero, si fa
raccontare la collezione da Sofia, nipote del couturier. "Mi
sono riavvicinato al mondo moda di recente - racconta Quartullo
al telefono con l'ANSA - perché volevo cercare i costumi per uno
dei due spettacoli teatrali con cui uscirò nei prossimi mesi. Si
tratta di "Mia moglie Penelope", dal romanzo "Itaca per
sempre", di Luigi Malerba. Per questo spettacolo utilizzerò i
costumi di Maison Celestino, che lavora con tessuti bellissimi e
realizza splendidi abiti-peplo. Ad interpretare Ulisse sarò io.
Mentre Penelope sarà Ornella Muti". "L'altro spettacolo che mi
terrà impegnato in estate - rivela Quartullo - è 'Riunione di
famiglia', con Katia Ricciarelli, Nadia Rinaldi, Claudio Insegno
e me". Insomma, la moda è teatro? "La moda mi ha scoperto a
teatro" precisa l'attore-regista. "Ero al Piccolo di Milano con
uno spettacolo interpretato da giovani attori, 'Rozzi,
intronati, straccioni e ingannati'. Era la metà degli anni
Ottanta. Venne a vederlo Franco Moschino che in seguito mi
chiamò per fare la regia delle sue sfilate. Fu mia l'idea di un
mercato napoletano del '500 con le bancarelle con le attrici che
vendevano i vestiti, al posto del classico defilè. Poi mi chiamò
per il lancio del profumo e io inventai un finto gala' in un
luna park, con le ospiti che giocavano e vincevano borse e
vestiti. Per Moschino ho fatto la regia di una sfilata a Ny e
poi un'altra al Rolling Stone di Milano dove i culturisti
sfilavano con le modelle".
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