Nel segno di Eduardo De Filippo si
sviluppa l'omaggio a Francesco Rosi che inizia lunedì prossimo a
Napoli nell'anno in cui continuano le celebrazioni per il
centenario della nascita. Dal prossimo 27 febbraio (fino al 20
marzo), la Fondazione Eduardo De Filippo promuove, infatti, un
ciclo di incontri e di proiezioni dedicato al grande cineasta
napoletano. Un ciclo che, in 4 appuntamenti, offrirà l'occasione
per conoscere o ritrovare le regie teatrali di Rosi, ma anche il
racconto della passione per il palcoscenico che nasce negli anni
Quaranta assieme agli amici di sempre Raffaele La Capria,
Giorgio Napolitano, Antonio Ghirelli, Giuseppe Patroni Griffi,
Francesco Compagna, Maurizio Barendson.
Nella sede della Fondazione, nello storico Palazzo Scarpetta,
si terrà la proiezione della trilogia eduardiana messa in scena
dal regista per la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo
(Elledieffe) tra il 2003 e il 2008.
Si comincia con "Napoli milionaria!" in programma lunedì 27
febbraio (ore 17) alla presenza di Carolina Rosi e Francesco
Somma (rispettivamente Presidente onorario e Direttore della
Fondazione). Si prosegue il 6 marzo con la proiezione dello
spettacolo "Le voci di dentro" e il 13 marzo con "Filumena
Marturano". "Rosi - sottolinea Tommaso De Filippo - indaga,
analizza, si confronta con Eduardo con passione e allo stesso
tempo con umiltà, mettendo in scena una trilogia nel pieno
rispetto del testo e studiandone il significato più profondo,
offrendo una visione in alcuni momenti molto cinematografica".
Lunedì 20 marzo con un focus intitolato "Ma io nasco con il
teatro! - Francesco Rosi incontra Eduardo De Filippo" nelle
stanze che furono l'appartamento di Titina De Filippo e di sua
madre Luisa, il pubblico dialogherà con Tommaso De Filippo,
figlio di Luca, presidente della Fondazione e con attori e
tecnici che lavorarono con Rosi.
"L'omaggio a Franco - conclude Carolina Rosi - è una
straordinaria occasione, specie per i giovani, per conoscere uno
dei pochi grandi maestri del cinema mondiale che abbia saputo
lasciare un segno profondo anche nel teatro, coniugando la
cultura dello spettacolo con l'impegno civile".
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