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Gigliotti porta Madre Courage nell'invasione dell'Ucraina

Gigliotti porta Madre Courage nell'invasione dell'Ucraina

Rilettura della giovane regista al teatro Nazionale di Genova

GENOVA, 10 maggio 2023, 11:28

Redazione ANSA

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Nella storia del Teatro Nazionale di Genova, "Madre Courage e i suoi figli" occupa un posto particolare. Due grandi edizioni a distanza di una trentina d'anni hanno impegnato due registi simbolo del palcoscenico genovese e due attrici tra le più grandi del teatro italiano: nel 1970 fu Squarzina a dirigere Lina Volonghi, nel 2002 toccò invece a Marco Sciaccaluga lavorare con Mariangela Melato.
    Al Modena si è aggiunta una terza versione a firma di Elena Gigliotti con Simonetta Guarino. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Nazionale starà in scena fino al 21 maggio prossimo.
    Squarzina, Sciaccaluga e Gigliotti, pur nel rispetto totale dello splendido testo brechtiano, lo hanno interpretato da un punto di vista personale e del momento storico-sociale in cui hanno agito. Lo spazio scenico è totalmente spoglio, campeggia solo il carro di Madre Courage posizionato su una pedana circolare. La guerra narrata non ha apparentemente riferimenti temporali, tuttavia il pensiero è rivolto alla Ucraina. E la regista ricorre ad ogni mezzo espressivo, mescolando linguaggi differenti come richiede il teatro brechtiano, e a tecniche comunicative diversificate. Non solo i cartelli didascalici consueti, ma anche un video che trasmette notizie di Tg o spot pubblicitari e filmati della guerra. Sul carro campeggia una M che rimanda a una celebre catena di ristorazione americana, mentre la figlia parte a ritirare merci utilizzando un bauletto di Glovo. I soldati parlano con inflessione americana, slava, veneta, francese, Madre Courage ha l'accento di una rom. Una serie insomma di soluzioni, tutte interessanti, ma forse, nell'insieme, eccessive perché a tratti distraenti. Belle alcune soluzioni poetiche: la danza del figlio ucciso intorno a Madre Courage, ad esempio, con allusioni alla "Pietà" ha costituito un momento di forte fascino. Più discutibile l'apparato musicale (Matteo Domenichelli ha adattato le pagine originali di Paul Dessau e ne ha scritte di proprie) pur con diverse parti piacevoli. Ottimo il cast con Simonetta Guarino in una irruente Madre Courage. In diversi hanno ricoperto più ruoli, applausi finali.
   

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