Una stagione eclettica quella 2023-24
quella del Parioli, come serve per il pubblico di quel teatro,
ma sempre attenta alla qualità, grazie alla direzione artistica
di Piero Maccarinelli, e in particolare col grande merito di
puntare sulla drammaturgia italiana contemporanea da Armando
Curcio a Annibale Ruccello, da Giovanni Grasso a Maurizio De
Giovanni, da Cristina Comencini a Stefania Rocca, da Rosa Meduni
e Roberto De Giorgi a Massimiliano Bruno. Una stagione
all'insegna di ''Ridere, pensare, emozionare'', che è poi, anche
se il ridere è più variabile, la funzione che dovrebbe avere
ogni buon spettacolo. Si comincia così il 25 ottobre col
coraggioso, coinvolgente ''Caso Kaufmann'' di Grasso che ci
porta nelle Germania 1941 delle persecuzioni raziali con Franco
Branciaroli, Graziano Piazza e Viola Graziosi e la regia dello
stesso Maccarinelli reduce da un gran successo milanese e si
arriverà, col 19/mo appuntamento, a chiudere il 26 maggio con i
''Discorsi amorosi'' di Riccardo Rossi con la partecipazione in
scena dello scrittore Riccardo Colombati. Al programma
principale si aggiungono Altri Percorsi, con una rassegna di
Stand-up comedy, genere sempre più di successo, a cura di Paolo
Ruffini; La Storia a processo: colpevole o innocente?;
appuntamenti con gli autori; varie serate particolari come
quella con Paolo Crepet che cerca con ''Prendetevi la luna'' di
comunicare la sua ricetta per reagire a rassegnazione, accidia,
mancanza di speranze che andranno da ''Ebreo'' di Alberto
Ferrari a ''Tel chi Flippo'' di Filippo Caccamo; produzioni di
Teatro per Ragazzi nei weekend di settembre e ottobre a partire
da ''Il piccolo principe'' da Saint Exupery. Difficile
scegliere dal cartellone ma bisogna ricordare almeno un piccolo
capolavoro come ''Ferdinando'' di Annibale Ruccello, premio IDI,
con e regia di Arturo Cirillo.
Giovanni Vernassa, Michele e Enzo Gentile, che del Parioli sono
i produttori, hanno sottolineato l'importanza del riconoscimento
da parte del Mic quale Centro di Produzione Teatrale, lamentato
l'assenza di apporti da parte di Comune e Regione, elencato le
coproduzioni con altri teatri e Stabili, ricordato il
collegamento col Teatro dei Marsi di Avezzano.
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