Il Cocoricò di Riccione, uno dei
templi storici del divertimento della riviera riminese, si
trasforma dal 14 al 16 febbraio in un avamposto della nuova
drammaturgia italiana con Scritture in scena, rassegna
organizzata da Riccione Teatro con il sostegno del Mic e di
Siae, nell'ambito del programma Per Chi Crea.
Protagonista è un gruppo di giovani registi e interpreti,
quasi tutti under 35, insieme a quattro drammaturghi della nuova
generazione. Tutti gli autori sono profondamente legati a
Riccione: due di loro, il varesino Tommaso Fermariello e il
veronese Nicolò Sordo, sono stati scoperti dal Premio Riccione
per il Teatro con il concorso under 30 intitolato a Pier
Vittorio Tondelli, mentre il palermitano Giuliano Scarpinato e
il napoletano Alessandro Paschitto hanno studiato alla scuola di
drammaturgia Scritture, diretta da Lucia Calamaro e promossa da
Riccione Teatro in collaborazione con altre istituzioni
teatrali.
La programmazione, pensata per giovani spettatori ma non
solo, inizia la sera di San Valentino con un doppio spettacolo:
Giuliano Scarpinato, con A+A. Storia di una prima volta, mette
in scena i falsi miti, le paure e le ansie da prestazione che
tormentano due adolescenti; Nicolò Sordo presenta invece una
storia ambientata nell'immaginaria Col Angeles, paesino
turistico dove si aspetta il fine settimana per sballarsi di
qualsiasi cosa e dove l'inverno regala solitudini "grandi come
buchi neri". Giovedì 15 l'attenzione si sposta su Tommaso
Fermariello, che con R+G reinterpreta la storia d'amore tra
Romeo e Giulietta, concentrandosi sull'inquietudine
adolescenziale dei due personaggi shakespeariani. Venerdì 16 è
la volta di Alessandro Paschitto con Afànisi, esperienza
teatrale basata sulla partecipazione attiva e sull'interazione
degli spettatori. In tutte le serate sarà proposta anche una
selezione musicale a cura del duo Rivoluzione Romantica,
progetto che unisce musica e movimento invitando i giovani a
esprimere i sentimenti in modo moderno ma autentico: "un inno
all'amore e al contatto umano, nell'era del virtuale".
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