"Non una rivoluzione ma una strada nuova, uno show 'del fare'". Così Alessandro Cattelan ha presentato oggi 'E poi c'è Cattelan', talk show che lo richiama anche nel nome in onda alle 23 ogni giovedì su Sky Uno a partire dal 27 marzo: sette puntate in cui accoglierà ospiti dello spettacolo e dello sport (Sergio Castellitto, Javier Zanetti, Ambra Angiolini ed Edoardo Leo nella prima puntata) invitandoli a giocare con lui più che a raccontarsi. L'idea è infatti quella di mostrare gli ospiti "non per quello che possono dire ma per quello che possono fare". Tra gli ospiti attesi nelle prossime puntate, pronte a giocare con il conduttore, anche Emma Marrone e Federica Pellegrini.
Per il conduttore questo show è il coronamento di un sogno: "Da quando ho cominciato a lavorare in TV 13 anni fa volevo presentare un programma così", dice Cattelan che si definisce fan e attento studioso del format nelle sue versioni italiane e internazionali spiegando: "Ora sono pronto a farlo perché X-Factor mi ha dato esperienza e credibilità di fronte al network e al pubblico".
Spalla musicale dello show saranno gli Street Clerks, band uscita proprio dall'ultima edizione di X-Factor che ha firmato anche la sigla del programma: i quattro giovani musicisti fiorentini accompagneranno il conduttore e i suoi ospiti rivisitando successi pop in ironici numeri musicali. Ogni puntata sarà aperta da un'anteprima fuori studio (nella prima Castellitto e Cattelan faranno una parodia di 'In Treatment') mentre il monologo iniziale, apertura classica dei late night show americani, non sarà un appuntamento fisso ("Ma quando ci sarà non farò satira politica - precisa - il programma sarà divertente, non irriverente"). 'E poi c'è Cattelan' si prefigge infatti di non seguire i modelli americani: "E' l'inizio di un percorso cucito addosso a Cattelan, non uno scimmiottamento", spiega Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali Sky Italia. "Emulare gli americani vorrebbe dire fare copie minori" aggiunge il supervisore artistico del programma Giampiero Solari, che sottolinea l'originalità del progetto anche nell'aspetto dello studio pensato come un locale notturno ("perché un late night show deve riflettere la vita della notte", chiosa). Per Andrea Scrosati, executive vice president intrattenimento e news di Sky Italia, il successo del nuovo programma si misurerà nel segno lasciato sull'opinione pubblica: "Non bisogna per forza fare grandi ascolti, ma generare discussioni come in Italia fece solo 'Quelli della notte'". Anche per questo Sky ha deciso in via eccezionale di pubblicare su YouTube alcune clip delle puntate dopo la messa in onda, per aumentare l'interazione online del programma: "E nelle prossime puntate il social avrà sempre più spazio anche negli sketch di Alessandro", spiega Matteo B. Bianchi, autore del programma con Piero Guerrera, Luca Monarca, Federico Giunta e Silvia Galeazzi. Scrosati ha espresso fiducia per il nuovo programma, per via del trend di ascolti che sta premiando le produzioni locali su Sky Uno: "Junior Masterchef ha perfino superato del 20% gli ascolti della versione senior''. ''Chiunque conosce bene la tv sa che esiste un genere che è il late night show, e che da quando esiste in America, è diventato un po' il mito, l'araba felice dell'intrattenimento.
E' un genere molto difficile da fare, quando però ci si riesce, diventa un appuntamento irrinunciabile, che genera discussioni, e in Italia in molti ci hanno provato, in particolare chi riuscì ad appropriarsi di quella fascia oraria fu Arbore con 'Quelli della Notte', e credo che oggi, se in Italia c'è qualcuno che può provare a realizzare un late night show, è proprio Alessandro Cattelan con cui già abbiamo l'onore di lavorare con X Factor''.
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