(ANSA) - ROMA, 13 DIC -Non si tratta di nostalgia, ma di
"amore per la memoria". È questo lo spirito con cui Renzo Arbore
e Pupi Avati hanno deciso di raccontare come due testimoni
privilegiati l'arrivo e l'età dell'oro del jazz in Italia, nello
speciale "...Le chiamavano jazz band", firmato da Fabrizio
Corallo, in onda su Rai Storia martedì 20 dicembre alle 21.10.
"Sono un jazzista fallito: dopo quasi 50 film posso dire che il
cinema è stato un ripiego, perché avrei voluto essere un grande
musicista", ammette Avati, presentando lo speciale a Roma
insieme ad Arbore, "anche ora ho sempre il clarinetto vicino
quando scrivo ma la musica non mi vuole bene. Io invece gliene
voglio tanto. Mentre ho invidiato Lucio Dalla, che nella mia
band bolognese mi mortificava facendo degli assoli
meravigliosi". "Il jazz è nel nostro dna, il primo disco inciso
di questo genere fu di un italiano, Nick La Rocca", prosegue
Arbore, "io e Pupi oggi siamo due grandi 'ricordatori'''.
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