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Ferroni, bisogna tornare a leggere Dante

Ferroni, bisogna tornare a leggere Dante

21 marzo la sua 'Domenica con' su Rai Storia tutta su Alighieri

ROMA, 19 marzo 2021, 14:19

Redazione ANSA

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(di Mauretta Capuano) I ritratti di Dante, il mistero del suo aspetto fisico. La fortuna dei personaggi della Divina Commedia a partire a Francesca da Rimini e l'interesse della cultura pop per il Sommo poeta, andando a rispolverare 'Un zebra a pois' di Mina' e Pia dei Tolomei nell'opera rock di Gianna Nannini 'Pia come la canto io'.
    Giulio Ferroni, tra i massimi dantisti - autore tra l'altro de "L' Italia di Dante' (La nave di Teseo) ha disegnato il palinsesto, tutto dedicato a Dante, di "Domenica con'', il programma di Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana, in onda il 21 marzo dalle 14 alle 24 su Rai Storia (canale 54), facendoci entrare nel mondo dantesco da diversi punti di vista.
    "Una cosa a cui tengo particolarmente è la vocalità, la forza della parola dantesca che se messa in voce rivela tutta la sua espressività" dice all'ANSA Ferroni che è docente di Letteratura Italiana alla Sapienza di Roma. E se la voce è quella di Carmelo Bene di cui verrà proposto un frammento tratto da 'Lectura Dantis' o quella di Gassman "che aveva fatto tutto Dante", ricorda Ferroni, di cui saranno proposti due canti per ogni cantica, l'importanza delle letture dantesche mostra tutta la sua potenza.
    Tra i film "nella parte finale del palinsesto avrei voluto il meraviglioso 'Lancillotto e Ginevra' di Robert Bresson, ma c'era un problema di diritti. E così ci sarà in prima serata un film famoso, medievale, molto bello 'Il nome della rosa' di Jean-Jacques Annaud con Sean Connery che non riguarda direttamente Dante, però dove c'è un personaggio che viene nominato nella Divina Commedia, Umbertino da Casale, che era uno dei francescani rigoristi. Poi c'è la biblioteca" racconta. E, a 700 anni dalla morte del Sommo Poeta dice: "bisogna tornare al valore della lettura, al confronto con l'espressività della parola, con le esperienze della vita, dei valori che contano che un poeta come Dante, anche in una prospettiva storicamente lontanissima dalla sua, ci trasmette ancora" sottolinea Ferroni.
   
   

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