"Ritrarre l'altra faccia dell'Italia, quella che non è stata raccontata fino ad ora. Storie che rompono gli stereotipi e rompono i tabù" dice Eleonora Andreatta, ex direttrice di Rai Fiction ora vicepresidente delle produzioni originali italiane Netflix in una intervista a Deadline per la serie sugli International Disruptors.
Tra i progetti su cui sta lavorando Andreatta e il suo team ci sono storie ispirate al ricco patrimonio letterario italiano: Netflix sta collaborando con Fandango per adattare una serie basata sul romanzo di Ferrante LA VITA BUGIARDA DEGLI ADULTI (E/O), attualmente sul set per la messa in streaming entro la fine dell'anno. La storia ambientata negli anni '90, diretta da Edoardo De Angelis, segue una giovane ragazza di origine benestante (l'esordiente Giordana Marengo) la cui ricerca della zia (Valeria Golino) la porta nella parte industriale e operaia di Napoli. Nel cast anche Alessandro Preziosi, Pina Turco, Azzurra Mennella e Rossella Gamba. Questa serie arriva dopo che Netflix ha sostenuto un altro adattamento di Ferrante lo scorso anno, La figlia oscura (The Lost Daughter) di Maggie Gyllenhaal, che è in gara il 27 marzo per tre Oscar, tra cui la migliore attrice e la migliore sceneggiatura adattata.
In cartellone anche TUTTO CHIEDE SALVEZZA , tratto dal libro di Daniele Mencarelli, vincitore del Premio Strega Giovani 2020. È adattato e diretto da Francesco Bruni e ha come protagonista Federico Cesari. C'è anche LIDIA con protagonista Matilda De Angelis, una serie con la regia di Matteo Rovere e Letizia Lamartire, realizzata con Groelandia, basata sulla storia della prima avvocatessa italiana che lotta in un mondo professionale dominato dagli uomini e sui BRIGANTI attualmente sul set in Puglia, un crime-western in 6 episodi, prodotto da Fabula Pictures in associazione con Los Hermanos s.r.l., liberamente ispirata a persone, uomini e donne, realmente esistite, divenute simbolo della rivoluzione contadina nell'Italia postunitaria, racconto corale di una storia di lotta per la libertà degli ultimi. "Per noi il concetto di vicinanza culturale è fondamentale e le serie che vogliamo produrre in Italia sono profondamente radicate nella nostra cultura, nel nostro territorio e tradizione e nel carattere italiano", afferma Andreatta. "Essere precisi e autentici è la chiave del successo in Italia e nel mondo, poiché le persone amano scoprire storie che hanno un contesto diverso da quello che conoscono, ma personaggi universali con cui possono entrare in contatto", spiega indicando ad esempio le serie israeliane come Fauda e Unorthodox come ottimi esempi di Netflix che porta storie locali specifiche al pubblico globale. "I progetti migliori sono quelli che non ho ancora immaginato o quello che non mi aspetto", dice, citando ad esempio l'animazione per adulti Strappare lungo i bordi di Zerocalcare. Andreatta desidera fare di Netflix una casa sia per i talenti affermati in Italia sia per le nuove voci in crescita e cita tra le altre "Becoming Maestre", l' iniziativa in collaborazione con l'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello per aiutare a sostenere i nuovi talenti femminili del cinema italiano e l'adesione al Premio Solinas per "La Bottega della Sceneggiatura". "Immagino davvero - conclude - che l'industria audiovisiva italiana riguadagni un posto a livello globale, ma anche in quel crocevia che appartiene alla nostra storia: tra il Mediterraneo e l'Europa".
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