Mark Cousins è un regista e scrittore
nordirlandese-scozzese; dal suo libro del 2004, il successo
mondiale The Story of Film, è nato il suo film di 930 minuti The
Story of Film: An Odyssey, premiato con lo Stanley Kubrick Award
e il Peabody Award e nominato ai BAFTA. Dieci anni dopo,
attraverso le immagini più potenti dell'ultimo decennio, Cousins
aggiunge un nuovo capitolo e torna ad analizzare il presente e
il futuro del cinema in The Story of Film: A New Generation, in
esclusiva il 3 gennaio alle 21.15 su Sky Documentaries.
Il film è una carrellata in due parti sul cinema mondiale dal
2010 al 2021 e parte da Joker e Frozen e da The souvenir e Abou
Leila per l'esplorazione del nuovo linguaggio cinematografico e
del ruolo della tecnologia nel cinema contemporaneo. La
rivoluzione industriale e culturale del grande schermo è
raccontata attraverso i film, i registi e le comunità
sottorappresentate nelle storie cinematografiche tradizionali,
con particolare attenzione alle opere asiatiche e mediorientali.
Come spiega Cousins, il cinema è ancora sessista e razzista per
omissione: "Nonostante i fantastici cambiamenti sociali e i
movimenti per la diversità e il progresso, i problemi
persistono. Dopo tutto, il più grande cinema di quest'anno non
arriverà nella tua casella di posta. Non verrà da noi, quindi
dobbiamo andare a cercarlo. Potrebbe sembrare un duro lavoro, ma
è un gioioso processo di scoperta di questo mezzo. Abbiamo un
DNA comune, tu ed io e chiunque ami il cinema. Siamo la stessa
specie. Siamo la specie del cinema. E quindi dobbiamo continuare
ad assicurarci di aggiornare le nostre conoscenze". Una
riflessione profonda su ciò che ci aspetta nell'era dello
streaming, su come sono cambiati i cinefili, e su come il cinema
continuerà a trasformarsi nel secolo digitale.
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