Saper leggere nella terra i segreti
della storia e saper poi raccontare alle persone quello che lui
riusciva a vedere e quindi a scoprire: a cent'anni dalla morte
di Giacomo Boni, uno dei più celebri archeologi italiani tra
Ottocento e Novecento, arriva su Rai Storia uno Speciale che
rievoca la sua figura e la sua statura.
"Noi italiani che possediamo tanto tesoro, meriteremo sia
nostro, continuando a riscattarlo dall'oblio, a studiarlo con
amore, e ponendo quanti ne son degni in condizione di leggere e
intendere le dure, ma sapienti, lezioni delle sue pagine
immortali" diceva Boni che fu soprattutto l'archeologo con la A
maiuscola del foro romano. Il suo interesse scientifico primario
era la ricerca della Roma delle origini, quella città che aveva
cambiato le sue forme per cedere il passo alla Roma imperiale.
Promotore del metodo stratigrafico, scavò anche sul colle
Palatino, dove abitò e dove tutt'oggi il suo corpo riposa.
Araldo della romanità, fu uno studioso di fama internazionale, e
senatore del Regno, nominato per merito nel 1923 dal governo
Mussolini.
"Giacomo Boni, l'archeologo del foro romano" firmato da
Ilaria Scala con la regia di Marzia Marzolla, in onda lunedì 12
maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia per "Italia.
Viaggio nella bellezza", ripercorre le tappe della sua vita, la
sua carriera, gli studi e le passioni di un uomo che visse la
ricerca archeologica come una missione. Era veneziano e la sua
città è stata la sua scuola di formazione, partecipando
attivamente al dibattito per la sua modernizzazione. Si occupò
di restauro, di architettura, di botanica e stabilì importanti
rapporti con gli intellettuali dell'epoca, soprattutto
all'estero. Viaggiò molto e instancabilmente. Visitò tutta
l'Italia per inventariare le meraviglie del nostro Paese, alcune
ancora sconosciute o dimenticate, talune nascoste dall'asperità
del territorio. Quando ricevette l'incarico di direttore degli
scavi del foro romano, Giacomo Boni iniziò un lavoro di scoperta
dei contesti archeologici forensi che si concluse solo con la
sua morte, avvenuta a Roma il 10 luglio del 1925.
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