/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Hawkins, scrivo per combattere violenza

Hawkins, scrivo per combattere violenza

Da caccia streghe a #metoo, 'tendenza a non credere alle donne'

MILANO, 29 novembre 2017, 12:49

Federico Pucci

ANSACheck

Paula Hawkins, scrivo per fare conti con violenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Paula Hawkins, scrivo per fare conti con violenza - RIPRODUZIONE RISERVATA
Paula Hawkins, scrivo per fare conti con violenza - RIPRODUZIONE RISERVATA

PAULA HAWKINS, 'DENTRO L'ACQUA' (Piemme, pag. 116 - euro. 16,50) La violenza sulle donne è ancora al centro del mondo narrativo di Paula Hawkins, la scrittrice britannica nata in Zimbabwe che, dopo il successo multimilionario de 'La ragazza del treno', è tornata con 'Dentro l'acqua' (Piemme).
    "Avevo pensato a lungo di scrivere qualcosa su un rapporto tra sorelle che va male - ha raccontato all'ANSA Hawkins, ospite di BookCity nei giorni scorsi - Le due sorelle ricordano l'infanzia e la interpretano in modo diverso: in qualche modo è successo anche a me, seppure non con queste implicazioni gravi, in ogni famiglia ciascuno ricorda le cose a proprio modo". Il thriller parte dalle ricerche che Julia Abbott svolge nella cittadina di Beckford dopo che la sorella Nel è stata trovata morta in fondo al fiume, per rivelare una comunità in cui tante donne si sono ritrovate a fare la stessa fine. "Sapevo che ci sarebbe stato un fiume, nel libro, e volevo che fosse ambientato in un luogo in cui circolassero leggende bizzarre, un passato oscuro: facendo ricerche nel Nord Est dell'Inghilterra ho trovato questo villaggio dove le streghe venivano processate tramite annegamento. L'ordalia dell'acqua mi sembrava il contesto migliore per questa storia: d'altronde le stesse streghe non erano altro che persone che vivevano fuori dall'ordine accettato della società, magari solo perché non sposate. Ci vedo un collegamento con le donne perseguitate e messe a tacere oggi".
    Il racconto è frammentato in un caleidoscopio di punti di vista e voci narranti: "Ho creato una città in cui ciascuno avesse un segreto: il modo migliore di entrarci per il lettore era sentire le versioni di tutti. Del resto per me è sempre interessante notare come un ricordo cambi a seconda di chi lo racconti: la memoria non è affidabile e spesso veniamo ingannati o inganniamo anche senza intenti malevoli. Il caso ha voluto che la questione della post-verità diventasse attuale proprio mentre stavo scrivendo".
    L'abuso sulle donne è l'altro tema portante nell'opera della scrittrice: "Parlarne è catartico per i personaggi come scriverlo è per me: io ho bisogno di scrivere questi libri per capire perché esistano e persistano le violenze familiari. Allo stesso modo il personaggio di Julia ha bisogno di raccontare una storia di un certo tipo per proteggersi. Non è diverso da quello a cui assistiamo con il movimento #metoo, che per le vittime non è solo denuncia, ma un modo di fare i conti con quello che gli è successo". E proprio la credibilità delle vittime-testimoni è al cuore delle vicende narrate da Hawkins come della cronaca recente: "Nel caso di Rachel ne 'La ragazza del treno' l'alcolismo era la ragione per cui non veniva creduta, ma sicuramente c'è una tendenza a non credere alle donne, a considerarle isteriche, e capita anche ai miei personaggi. Nei casi delle molestie i commentatori hanno reagito spesso trattando i fatti come fossero triviali o inventati e considerando eccessive le reazioni: proprio il fatto che nessuno avesse preso sul serio le accuse e le voci ha permesso a gente come Weinstein di continuare a commettere abusi per anni".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza