(di Mauretta Capuano)
HILARY MANTEL, LO SPECCHIO E LA LUCE
(FAZI, PP 1130, euro 22). Si apre con la decapitazione di Anna
Bolena, seconda moglie di Enrico VIII, re d'Inghilterra, "Lo
specchio e la luce", il romanzo che chiude la maestosa e
fortunata trilogia dei Tudor di Hilary Mantel con cui la
scrittrice ha vinto, caso rarissimo, due Man Booker Prize. Il
primo nel 2009 con 'Wolf Hall' e il secondo nel 2012 con 'Anna
Bolena, una questione di famiglia' che in Italia hanno superato
complessivamente le 50 mila copie vendute. E anche con questo
terzo epico volume di oltre 1.100 pagine, alcune dedicate anche
all'Italia, è stata nel 2020 nella long list del prestigioso
premio letterario. Evento letterario dell'anno in Inghilterra
il romanzo ha venduto all'estero 750 mila copie dalla tarda
primavera 2020.
Siamo nel maggio del 1536, alla regina viene mozzata la testa
con l'accusa di tradimento e adulterio. Il primo ministro Thomas
Cromwell ringrazia il boia venuto dalla Francia per aver
eseguito il suo compito con stile e il re Enrico VIII pensa ad
altro, alla sua nuova sposa. Solo le donne velate, rimaste
vicino ad Anna negli ultimi momenti, mostrano un po' di umanità:
si prendono cura di quel che resta della regina, avvolgono la
sua testa per la sepoltura e non permettono che venga toccata
dagli uomini.
In 'Lo specchio e la luce' pubblicato in Italia da Fazi
editore, come i precedenti volumi, nella traduzione di
Giuseppina Oneto e Stefano Tummolini, continua il viaggio di
Cromwell, figlio di un fabbro ferraio, diventato l'uomo di
fiducia del re, sempre intento a scalare il potere, a
conquistare nuovi titoli e onori, ma la sua stella comincia a
declinare. La storia è fedele ai fatti storici. "Cromwell era
un uomo talentuoso. Scappò di casa quando aveva 15 anni:
attraversò il mare, combatté con l'esercito francese, fece una
campagna militare in Italia e scampò a una battaglia per
diventare il servo di un banchiere di Firenze. Lavorò a Roma e a
Venezia. Quando lo incontriamo, in questo terzo libro, capiamo
che i suoi ricordi più teneri riguardano l'Italia. Si sofferma
spesso a pensare al tipo di uomo che sarebbe potuto diventare se
fosse rimasto lì. Ma invece è tornato verso un clima più freddo,
prima ad Anversa e poi di nuovo a Londra, mettendosi infine al
servizio del re" racconta la Mantel che questo autunno sarebbe
dovuta venire in Italia per l'uscita de 'Lo specchio e la luce'
e invece ne ha parlato in un incontro streaming per l'uscita
del libro, dalla sua casa in Inghilterra, con lo storico
Alessandro Barbero e la scrittrice Benedetta Cibrario.
Autrice con quest'ultimo di 15 libri, nata nel Derbyshire nel
1952, per la Mantel questa trilogia "è stata il progetto
centrale" della sua vita da scrittrice. "Ho vissuto per 15 anni
con Thomas Cromwell, sempre con la sensazione che ci fosse altro
da scoprire, da capire".
Astuto e tenace, Cromwell si era duramente conteso il potere
con Anna, ma la morte della regina "non risolve i suoi problemi.
Anzi, stanno per intensificarsi. Di lì a breve, infatti, si
ritroverà coinvolto nelle traversie della giovane figlia di
Enrico, la principessa Maria. Enrico minaccia di ucciderla se
non gli obbedirà. Il viaggio di Cromwell continua fino
all'incontro, che attende anche lui quattro anni più tardi, in
una calda giornata di luglio del 1540, con il boia della Torre
di Londra" dice la Mantel.
Ed Enrico VIII è adesso un uomo di mezza età. "Al momento di
sposare la sua terza moglie, Jane, è stanco, disilluso, in preda
a un dolore cronico per un infortunio alla gamba: un padrone
pericoloso ma, per Cromwell, l'unico padrone che valga la pena
servire. Uniti da un profondo legame, il re e il suo ministro
sono entrambi minacciati da nemici esterni e dalle loro
debolezze morali e fisiche. Sopportano crisi e perdite, ma
Cromwell rimane sempre fiducioso, i suoi occhi proiettati verso
il futuro e una nuova Europa, fino al momento in cui Enrico gli
si rivolta contro e inizia a credere che il suo servo più leale
stia pianificando il suo rovesciamento" sottolinea la
scrittrice.
Ma cosa ha da offrire questa storia a un lettore nel 2020? "Ci
sono alcuni temi universali: il rapporto tra genitori e figli,
mariti e mogli, padroni e servi, la ricerca dell'amore, il
potere politico, lo scontro tra idealismo e pragmatismo,
giovinezza e vecchiaia, speranza ed esperienza. Tutte questo
parla a un pubblico moderno" spiega la Mantel.
E le avventure di Cromwell non finiscono qui. "Ho trascorso
gli ultimi mesi nel mio appartamento in una piccola città in
riva al mare, a guardare le onde dalla mia finestra e a creare
una versione teatrale della storia. L'ho fatto insieme
all'attore Ben Miles, che ha interpretato Thomas Cromwell nei
primi adattamenti teatrali. Speravamo di lavorare insieme su
ogni singola riga, ma a causa dei tempi strani e dell'isolamento
che stiamo vivendo dalla scorsa primavera, non ci siamo quasi
mai visti. Tuttavia, abbiamo scritto lo spettacolo e andiamo
avanti con ottimismo, fiduciosi che l'anno prossimo potrà andare
in scena. Ci sarà, prima o poi, una versione televisiva,
realizzata dal team che ha adattato i libri precedenti" anticipa
la Mantel e "spero che questa storia vi aiuterà a superare
questi giorni difficili" dice la scrittrice.
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