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Beppe Salvia, 'Vita e morte di un poeta' senza tempo

Beppe Salvia, 'Vita e morte di un poeta' senza tempo

Nel libro corale di Nicola Bultrini

ROMA, 18 marzo 2025

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Mauretta Capuano) NICOLA BULTRINI, VITA E MORTE DI UN POETA (FAZI, PP 144, EURO 18). Scanzonato, apparentemente spensierato, irrequieto, Beppe Salvia, il poeta che saltava sui cornicioni e le ringhiere facendo morire di spavento gli amici, ma restando alla fine per fortuna sempre in equilibrio, rivive, a quarant'anni dalla morte, nel libro di Nicola Bultrini, 'Vita e morte di un poeta'. In uscita il 18 marzo per Fazi editore in vista della Giornata mondiale della Poesia, che si celebra il 21 marzo, non è una biografia e neppure un vero e proprio romanzo, è la storia di un poeta geniale, di un giovane che nella sua fulminea parabola ha lasciato "un segno potente" e di un'epoca irripetibile del mondo artistico e culturale.
    Raccontando Salvia, Bultrini, che è lui stesso poeta e autore di saggi di critica letteraria, ripercorre il momento magico di una generazione di poeti, scrittori e artisti di talento che animarono con entusiasmo la scena culturale negli anni Ottanta a Roma. La cosa incredibile è che Bultrini non ha mai incontrato Beppe Salvia, ma lo racconta ancora meglio in una storia corale costruita attraverso le memorie dei suoi amici. La breve esistenza di Salvia, finita a 31 anni gettandosi da una finestra nel 1985, è stata ricostruita "utilizzando come fonti primarie le testimonianze di coloro che lo avevano conosciuto e frequentato" racconta Bultrini che ha realizzato trentuno interviste, "chiedendo semplicemente a ognuno di raccontarmi Beppe Salvia per quello che era conservato nella loro memoria".
    Ci sono Valerio Magrelli, Amelia Rosselli, Marco Lodoli, Gino Scartaghiande, Gabriella Sica, Claudio Damiani, Arnaldo Colasanti, Edoardo Albinati, Silvia Bre e anche l'editore Elido Fazi che pur essendo un'economista affermato all'epoca frequentava questi poeti fuori dagli schemi. C'è la nascita delle riviste Prato Pagano e Braci (il nome lo trovò Beppe Salvia) , i componimenti pubblicati su Nuovi Argomenti. C'è il Festival di Castelporziano, vicino ad Ostia, il primo festival internazionale di poesia al quale nel 1979 parteciparono 104 poeti di cui novanta stranieri fra i quali Allen Ginsberg, Gregory Corso, William Burroughs e tra gli italiani Dario Bellezza, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis . Un evento collettivo che a un certo punto andò fuori controllo ma alcuni poeti fecero finta di niente come Amelia Rosselli che "lesse i suoi testi immobile e imperturbata nel grande caos".
    Il ritratto che viene fuori di Beppe Salvia è quello di un poeta puro, che bruciava le sue poesie, ma che oltre a scrivere, studiava gli insetti, disegnava (come mostra il suo autoritratto nella copertina del libro), che suonava, aveva un grande interesse per il cinema, il cyberpunk e soprattutto per la musica che andava a sentire al locale Magia a Trastevere. Il suo mito era Elvis Costello. Bultrini racconta anche il rapporto difficile con la madre, la morte del padre di cui non parlava mai, la relazione tormentosa con il fratello Rocco (pittore) e quel disagio che accompagnava Beppe e forse neppure lui conosceva a fondo. Un malessere che aumentava insieme alle dosi di Tavor che prendeva e più volte lo hanno fatto finire in ospedale.
    "È così che abbiamo conosciuto Beppe. Era impossibile non rimanerne incuriositi. Per come si vestiva, per come si muoveva, con la grazia di uno che è intonato alla vita" racconta nonostante tutto l'autore del libro.
    Dei versi senza tempo di Beppe Salvia, che era nato il 10 ottobre 1954 a Potenza, si è cominciato a parlare più diffusamente dopo la morte e postuma è iniziata una serie di pubblicazioni della sua poesia. "Abbiamo nel cuore un solitario/amore, nostra vita infinita, /e negli occhi il cielo per nostro vario/cammino." sono i primi versi di una poesia da Cuore, il libro che nelle intenzioni di Salvia doveva diventare il canzoniere con tutta la sua opera. "Sapeva - di avere scritto grandi poesie e si preoccupava di raccoglierle nel modo deciso da lui" dice Bultrini della raccolta che riunisce tutti i suoi componimenti apparsi dal 1975 su Braci, Prato Pagano e Nuovi Argomenti, uscita nel 2021 per Interno Poesia nella versione più aderente all'idea di Beppe Salvia, dopo quella uscita nel 1988 per Rotundo Editore con il sottotitolo Cieli Celesti.
    Una poesia quella di Salvia "che nasceva e rimaneva senza tempo", "una lingua immediata e letteraria al tempo stesso" da scoprire o riscoprire.
   

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