Avvio di settimana in rosso per le
principali borse di Asia e Pacifico, frenate dalle tensioni tra
Usa e Cina sul futuro di Taiwan. Non ancora pervenuti inoltre
gli stimoli economici attesi da mesi nel Celeste Impero. In
questo contesto l'annunciata visita in Germania e in Francia del
primo ministro Li Quiang, che presiede il Consiglio di Stato
preposto alla loro predisposizione, lascia presupporre che non
ci saranno annunci a breve. Nel frattempo Tokyo ha lasciato sul
campo l'1%, Taiwan lo 0,08% e Seul lo 0,62%. In controtendenza
Sidney (+0,6%), negative invece Hong Kong (-1,16%), Shanghai
(-0,48%), Mumbai (-0,28%) e Singapore (-0,62%), ancora in fase
di contrattazioni.
Contrastati i future sull'Europa, con Londra e Francoforte
viste in calo a differenza di Milano, Parigi e Madrid, mentre
negli Usa oggi è festa in una giornata piuttosto povera di dati
macroeconomici, con il tasso di disoccupazione di Hong Kong, il
report mensile della Bundesbank e l'inflazione in Canada.
Segno meno per il greggio (Wti -1,13% a 70,97 dollari al
barile), l'oro (-0,k54% a 1.954,36 dollari l'oncia) e il gas
naturale -8,86% a 31,9 euro al MWh ad Amsterdam). In rialzo il
dollaro a 0,914 euro, mentre lo yen si rafforza a 141,67 unità
per biglietto verde e la sterlina appare stabile a 78,05 penny
per dollaro. In rosso i produttori di semiconduttori Screen
Holdings (-3,34%), Advantest (-3,32%) e Tokyo Electron (-2,45%),
mentre il rialzo dello yen frena gli esportatori Toyota
(-2,72%), Sony (-0,69%) e Nikon (-0,68%) a differenza di Sharp
(+4,14%). In campo bancario contrastate Nomura (-0,5%) e
Sumitomo Mitsui (+1,93%).
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