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Il ricorso di Cina e Canada al Wto, un'arma spuntata

Il ricorso di Cina e Canada al Wto, un'arma spuntata

L'organizzazione del commercio fuori dai giochi, avanza il G7

ROMA, 03 febbraio 2025, 19:09

di Chiara De Felice

ANSACheck
Il ricorso di Cina e Canada al Wto, un 'arma spuntata - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ricorso di Cina e Canada al Wto, un 'arma spuntata - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un passaggio obbligato per chi crede nel multilateralismo, ma un'arma spuntata per arginare davvero la guerra commerciale. Il ricorso al World trade organization di Cina e Canada contro i dazi imposti dal presidente Trump - spiegano gli esperti - rischia di essere il primo passo verso una strada senza uscita, considerando che il meccanismo di risoluzione delle controversie è paralizzato da anni, ostaggio proprio degli Usa ben prima di Trump.

Fu infatti l'amministrazione Obama a inceppare volutamente lo strumento con cui il Wto fa giurisprudenza e supera le leggi nazionali. Si tratta dell'organo di appello (Appellate Body), che ha l'ultima voce in capitolo quando uno Stato contesta una decisione del Wto. Dal 2016 gli Usa bloccano la nomina dei membri decaduti, di fatto rendendolo un organo non funzionante, con l'effetto che ogni decisione presa dall'organizzazione può essere ignorata dal membro che la contesta.

Non è l'unico aspetto che rende l'organizzazione del commercio un'anatra zoppa. L'obbligo dell'unanimità impedisce alla maggior parte dei ricorsi di arrivare a meta, ostaggio dei veti incrociati di Usa, India, Sud Africa e Cina, con quest'ultima che ha ormai il sostegno della maggior parte dei 170 membri, molti in via di sviluppo.

Dal 2019, parallelamente al dibattito per riformare il meccanismo decisionale e far tornare gli Usa a bordo, alcuni membri, tra cui la Ue, hanno dato vita ad un altro meccanismo, esclusivamente volontario, per risolvere le dispute. Si chiama Multi-Party Interim Agreement (Mpia), segue le regole del Wto e vi fanno parte oltre 50 Paesi tra cui Ue, Cina e Canada.

E' però soltanto un altro tentativo di spostare altrove le controversie commerciali, superando la paralisi del Wto. Un altro consesso che guadagna sempre più spazio è il G7, dove Canada e Giappone sperano di creare un club ristretto di Paesi con la stessa visione, per contrastare la corsa sfrenata della Cina, sperando che gli Usa aderiscano.

Secondo gli esperti, insomma, non sarà il ricorso di Canada e Cina contro i dazi di Trump a ridare vigore al Wto che resta in vita più nell'attesa di tempi migliori che per l'utilità nel presente. I ricorsi, obbligati per chi ci tiene a mostrarsi rispettoso delle regole, verranno valutati ma l'esito, già scritto, sarà al massimo un danno d'immagine che non impedirà agli Usa di proseguire con la sua guerra commerciale a tutto campo.

Del resto, gli Stati Uniti si erano spinti ai limiti delle regole già con l'Inflation reduction act di Biden: l'Ue avrebbe potuto denunciare al Wto la politica che spingeva il Made in Usa ma preferì invece seguirlo sullo stesso terreno varando, ad esempio, il Net Zero Industry Act che obbliga a rendere Made in Europe entro il 2030 almeno il 40% delle tecnologie green strategiche. 

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