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Italia leader Ue economia circolare ma pesa import materiali

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Italia leader Ue economia circolare ma pesa import materiali

Sul podio dopo Paesi Bassi in Ue. Dipendenza dall'estero per 48%

ROMA, 15 maggio 2025, 11:11

Redazione ANSA

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L'Italia mantiene il primato per livelli di circolarità, in seconda posizione dopo i Paesi Bassi tra i 27 Paesi Ue ma in prima posizione nel confronto con le principali economie europee (Germania, Francia e Spagna).
    Aumenta la produttività delle risorse, con un miglioramento del 20% rispetto al 2019. Allo stesso tempo, però, la dipendenza dalle importazioni di materiali rimane elevata: nel 2023 è stata al 48% del fabbisogno complessivo, rispetto al 22% dell'Ue.
    È una foto contraddittoria, anche se ancora positiva, quella dell'economia circolare italiana che emerge dal Rapporto 2025 del Circular Economy Network (Cen), promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e realizzato in collaborazione con Enea e presentato in occasione della 7/a Conferenza nazionale sull'economia circolare.
    Il costo delle nostre importazioni è salito del 34% da 424,2 miliardi di euro nel 2019 a ben 568,7 miliardi nel 2024. Il Rapporto evidenzia "la necessità di accelerare perché un aumento della circolarità - con una maggiore efficienza nell'uso delle risorse e un incremento dell'uso di materie prime seconde - può contribuire a rilanciare il made in Italy e migliorare la competitività delle imprese".
    Secondo una stima della Cassa Depositi e Prestiti, ricorda Cen, l'adozione di pratiche circolari ha generato nel 2024 un risparmio di 16,4 miliardi di euro per le imprese manifatturiere. Benefici che si riflettono anche sull'ambiente, contribuendo al percorso di decarbonizzazione e al contrasto alla crisi climatica. La Commissione europea stima in 45 miliardi di euro, per i 27 paesi Ue, il risparmio annuo dei costi energetici adottando modelli di maggiore circolarità.
   
   

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