Nuova pianta organica per l'Autortà
di sistema portuale dell'Adriatico Centrale, che passa da 57 a
86 persone occupate. È stata approvata oggi all'unanimità dal
Comitato di gestione, con il parere positivo, espresso ieri,
dell'Organismo di partenariato della risorsa mare, riferisce una
nota. L'obiettivo è di avere una dotazione organica "adatta ad
affrontare le nuove sfide dell'Autorità di sistema portuale del
mare Adriatico, per offrire un servizio sempre più efficiente
agli operatori e alle comunità dei sette porti di competenza di
Marche e Abruzzo". L'attuale pianta organica dell'Adsp,
approvata nel 2019, prevede una dotazione di 57 persone occupate
di cui 5 dirigenti, compreso il segretario generale, 12 quadri e
40 impiegati. Per completare il quadro delle posizioni già
previste si stanno svolgendo, in questi mesi, i concorsi per
assumere, entro l'anno, le nove figure mancanti.
Tra le sfide da affrontare nei prossimi anni l'ampliamento
delle competenze con l'ingresso del porto di Vasto, l'attuazione
del Documento di programmazione strategica di sistema, con
l'aggiornamento dei singoli piani regolatori portuali, la
gestione e la progettazione degli interventi da realizzare con
gli oltre 200 milioni di risorse del Pnrr e del Fondo
complementare portuale, il completamento della transizione
digitale dell'Ente. Il l nuovo organigramma comprenderà 86
figure di cui 5 dirigenti, incluso il segretario generale, 18
quadri e 63 impiegati. Il documento, redatto dal gruppo di
lavoro, composto dal segretario generale Salvatore Minervino e
dai dirigenti Adsp, passa ora all'analisi del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti per l'approvazione finale.
Secondo il presidente dell'Adsp Vincenzo Garofalo
"l'approvazione odierna del Comitato di gestione della pianta
organica è un passaggio fondamentale per la crescita del nostro
Ente". Dopo le valutazioni ministeriali "proseguiremo con il
percorso di valorizzazione dei nostri collaboratori e dopo con
l'inserimento delle nuove figure di cui avremo bisogno per
soddisfare la necessità di offrire servizi sempre più adeguati
alle richieste del cluster marittimo e delle comunità portuali".
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