Il settore dell'automotive in
Italia "era e rimane estremamente frammentato, in quanto, oltre
il 90% della filiera automobilistica è costituito da Piccole e
medie impese". Lo afferma Mauro Micillo, chief della divisione
Imi Cib di Intesa Sanpaolo, in occasione dell'evento
"Trasformazione e sostenibilità: le sfide e le opportunità per
la filiera automotive".
La filiera italiana della componentistica per l'auto "risente
della dipendenza storica" da Fca (oggi Stellantis), "e non è
riuscita a differenziarsi entrando su certe reti
internazionali", aggiunge Fabio Matti, responsabile Industry
Automotive & Industrials di Imi Corporate & Investment Banking
di Intesa Sanpaolo, spiegando poi che la filiera "è concentrata
su quei trend che non sono particolarmente vincenti: un conto è
fare componenti per motore a scoppio un conto è fare
sensoristica". Per cui, l'intera filiera "deve capire bene quali
sono le strategie che possono risultare vincenti nel medio
periodo". Di fronte a progetti che vanno in questa direzione,
Intesa Sanpaolo "mette a disposizione tutto il suo parco di
prodotti e servizi, tra cui progetti di filiera, prodotti di
commercial banking e strumenti di copertura dei rischi di
mercato, ma soprattutto mediante l'offerta di prodotti di
investment banking volti a far crescere dimensionalmente la
filiera che storicamente è sottocapitalizzata e di dimensioni
piccole rispetto ai competitor internazionali".
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