(di Stefania De Francesco)
L'Inps corregge i cedolini delle
pensioni di luglio, che avevano generato confusione e provocato
reazioni politiche. Un "errore grave" segnalato subito dallo Spi
Cgil, oggi soddisfatto per la tempestività dell'intervento
dell'Istituto di previdenza. Mentre di "disguido" parla la
commissaria straordinaria Inps, Micaela Gelera, rivendicando
come l'Istituto sia intervenuto "tempestivamente per fare
chiarezza".
In sostanza, su alcuni cedolini, l'importo della
quattordicesima di 546 euro, pagata a luglio, è stato indicato
come "Aumento delle pensioni basse 2023" che è invece
l'incremento di quasi 10 euro al mese deciso dal governo con la
l'ultima legge di Bilancio per le pensioni minime (da 563,73 a
572) o sotto il minimo. Aumento che doveva essere pagato già da
gennaio ma arriva in luglio con gli arretrati. L'Inps chiarisce
che i pensionati che a luglio 2023 percepiranno la 14/a e
l'incremento della pensione uguale o inferiore al trattamento
minimo troveranno nel cedolino le due voci separate: l'una come
'Quattordicesima - legge 3 agosto 2007, n.127 - Credito anno
2023', e l'altra come 'Incremento legge 197/2022' con rispettive
note illustrative.
La dicitura 'aumento pensioni basse 2023' era stata
"erroneamente riportata per una ridotta platea di pensionati" ha
chiarito l'Inps spiegando che "tali specifiche erano state già
comunicate agli aventi diritto sia con Sms su cellulare, sia con
notifica sulla sezione MyInps del sito www.inps.it, sia via
mail".
I cedolini che erano stati resi pubblici "sono stati
rettificati - ha detto Gelera parlando dal palco del Festival
del Lavoro a Bologna - e ci proponiamo entro fine mese di
dettagliare quelli nuovi per fornire tutti gli elementi di
chiarezza che sono utili ai pensionati per comprendere".
Soddisfazione dello Spi Cgil per la tempestiva correzione,
"una scelta giusta e necessaria da parte dell'Istituto di
previdenza" commentano Ivan Pedretti, segretario generale dello
Spi Cgil e Tania Scacchetti, segretaria nazionale con delega
alla previdenza. I due dirigenti del sindacato dei pensionati
avevano sollevato il caso, preoccupati dalla confusione e
dall'incertezza che si stavano determinando viste le tante
richieste di chiarimento già avanzate dai pensionati e dalle
pensionate, spiega una nota. "Ribadiamo che la quattordicesima
non è un aumento e non è stata definita per il 2023 - hanno
voluto ricordare -; spetta dal 2007 a determinate condizioni di
reddito e a partire dai 64 anni ed è un'importante conquista del
sindacato confederale dei pensionati". Lo Spi Cgil coglie
l'occasione per chiedere al governo "l'allargamento della platea
dei beneficiari della quattordicesima e un suo adeguamento
economico".
Il M5s torna all'attacco con Vittoria Baldino vicecapogruppo
a Montecitorio che parla di "un'operazione diabolica e a dir
poco fuorviante", fa riferimento al linguaggio fantascientifico
di Orwell da parte del governo che ha "cacciato Tridico
dall'Inps, perché non si sarebbe mai prestato ad asservire
l'istituto alla propaganda di regime".
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