"È inaccettabile che un ente cruciale
come l'Istat, centro vitale e decisivo del nostro apparato
pubblico chiamato a certificare la veridicità di dati essenziali
per la costruzione di adeguate politiche economiche e sociali,
si ritrovi ormai da molti mesi senza una guida eletta
unitariamente dal Parlamento come prevede la legge che lo
regola". Così il vice-presidente della commissione Affari
costituzionali del Senato, Dario Parrini (Pd), interviene in
commissione durante l'illustrazione degli emendamenti al ddl
Calderoli sull'autonomia differenziata. Dopo la bocciatura
delle riconferma di Gian Carlo Blangiardo alla presidenza,
proposta da Salvini, non si è ancora trovato un accordo su un
nuovo nome. Attualmente l'istituto ha indicato Francesco Maria
Chelli, presidente facente funzioni.
"Questo clamoroso ritardo è gravissimo - aggiunge - perché
denota insieme, da parte del governo e della maggioranza,
sciatteria, arroganza e incultura istituzionale. Non si può
trattare Istat come se fosse l'ultima delle partecipate
pubbliche, rendendolo disinvoltamente prigioniero di
mercanteggiamenti e bracci di ferro opachi all'interno della
maggioranza. Il governo ponga fine a questa inerzia vergognosa:
proponga rapidissimamente all'opposizione un nome o una rosa di
nomi di comprovata autorevolezza e professionalità per arrivare
senza ulteriori traumi e ritardi a una scelta condivisa in grado
di riscuotere la prescritta approvazione dei due terzi dei
componenti delle Commissioni Affari Costituzionali del Senato e
della Camera. L'interesse generale deve essere anteposto ai
calcoli di bottega".
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