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Federlab e PMI Sanità, no a nuovo tariffario e payback

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Federlab e PMI Sanità, no a nuovo tariffario e payback

'Così cure gratuite al collasso

NAPOLI, 12 settembre 2023, 14:29

Redazione ANSA

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"Di questo passo molte nostre aziende potrebbero finire sul lastrico: rischiamo la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il collasso, nel giro di pochi mesi, dell'intero sistema di assistenza pubblica". E' il grido d'allarme lanciato da Federlab Italia - tra le principali associazioni di categoria dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati (con oltre 2.000 strutture associate presenti su tutto il territorio nazionale) accreditati con il SSN - e PMI Sanità - l'associazione delle piccole e medie imprese (circa 6.000 con 200.000 lavoratori ed un indotto enorme) impegnate a rifornire gli ospedali del materiale necessario alla diagnosi ed alle cure. Sul banco degli imputati finiscono il nuovo nomenclatore tariffario nazionale e il decreto payback dispositivi medici (Dl Aiuti Bis), varato dal precedente governo Draghi: una "specie di tassa assurda, quest'ultima, più grande dei guadagni delle aziende, che impone loro di restituire somme ingenti solo perché si è pensato di ripianare i debiti della sanità con un vero e proprio...esproprio ai danni dei privati" spiega Gennaro Broya de Lucia, presidente di PMI Sanità. Per le tariffe, invece, si paventano "tagli sanguinosi per le prestazioni di diagnostica di laboratorio. Il che significa condannare alla chiusura decine e decine di laboratori e di centri privati costringendo migliaia di pazienti a sobbarcarsi le lungaggini bibliche delle liste di attesa o a mettere mano al portafogli per sottoporsi ad analisi ed accertamenti" aggiunge Gennaro Lamberti, presidente di Federlab. Nelle scorse settimane, "il governo ed il mondo della politica in generale, hanno prestato la dovuta attenzione alle legittime istanze di balneari, tassisti ed altre categorie professionali che si erano viste lese nei loro diritti. Bene.
    Vorremmo, anzi, auspichiamo analoga attenzione anche nei confronti di chi, come i nostri centri e le nostre aziende, lavora, giorno e notte, per costruire una sanità migliore e sempre più a dimensione del cittadino" rilanciano all'unisono Broya de Lucia e Lamberti. Perché, concludono: "il vero rischio è quello di innescare una polveriera sociale dal momento che l'eventuale collasso delle nostre strutture scatenerebbe, a ruota, anche la fine delle cure gratuite in Italia".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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