Il passaggio alla tariffa
corrispettiva per i rifiuti "sta producendo enormi incongruenze
che le imprese stanno pagando a caro prezzo tanto che, in
moltissimi casi, il costo dell'ex Tari finisce addirittura per
apparire più equo". E' l'allarme lanciato da Cna Firenze per le
imprese degli 11 comuni dell'area fiorentina interessati dal
cambio, lanciando un appello ai sindaci.
"Le imprese non sono state informate, o lo sono state molto
sommariamente - sostiene Giacomo Cioni, presidente di Cna
Firenze metropolitana -, sulle modalità che stanno alla base dei
nuovi calcoli. Il passaggio non è stato adeguatamente
pubblicizzato. Inoltre, stiamo rilevando come, in casi
numericamente non trascurabili, il sistema di rilevazione
elettronico non funzioni".
Ne consegue che, secondo gli esempi riportati da Cna,
un'impresa di serramenti di 192 mq ha pagato a Scarperia e San
Piero, per i primi sei mesi di Taric del 2023, 3.101,97 euro
rispetto a 589,44 sborsati per un intero anno (il 2022) di Tari,
mentre a un'attività di consegna posta di Empoli (353 mq) sono
stati imputati per i primi sei mesi di quest'anno 3.311,37 euro
di Taric a fronte di 2.065,05 euro annuali di Tari. Si tratta di
aumenti rispettivamente del 954% e del 220%.
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