I milioni versati da Airbnb sono solo
l'ultimo degli accordi milionari messi a segno dall'Agenzia
delle Entrate guidata da Ernesto Maria Ruffini. Ecco un elenco:
APPLE - Alla fine del 2015 la Apple ha pagato al fisco
italiano 318 milioni, l'intera somma contestata dall'Agenzia
delle Entrate, a seguito di una complessa indagine condotta, in
particolare, dal nucleo antifrode e dall'Ufficio Grandi
contribuenti. Un precedente importante a livello internazionale.
GOOGLE - Nel 2017 l'Agenzia delle Entrate e Google hanno
siglato un accertamento con adesione per gli anni di imposta
compresi tra i il 2009 e il 2013. Google ha accettato di pagare
oltre 306 milioni, comprensivi anche degli importi riferibili al
biennio 2014 e 2015 e a un vecchio contenzioso relativo al
periodo 2002-2006. Gli importi sono complessivamente riferibili
sia a Google Italy che a Google Ireland.
AMAZON - A fine 2017, l'Agenzia delle Entrate e Amazon hanno
siglato un accertamento con adesione per gli anni di imposta
compresi tra il 2011 e il 2015. Amazon ha accettato di pagare
100 milioni di euro. Gli importi sono riferibili sia ad Amazon
EU S.ar.l che ad Amazon Italia Services srl.
FACEBOOK - A novembre 2018 si chiude la controversia relativa
alle indagini fiscali condotte dalla Gdf e coordinate dalla
Procura di Milano, relative al periodo tra il 2010 e il 2016.
Con parziale riconfigurazione delle contestazioni iniziali,
senza alcuna riduzione degli importi contestati, il risultato è
un pagamento di oltre 100 milioni complessivamente riferibili a
Facebook Italy Srl.
MEDIOLANUM - A fine 2018 il Gruppo Mediolanum ha siglato con
l'Agenzia delle Entrate l'accertamento con adesione relativo a
contestazioni che hanno interessato i rapporti con la
controllata Mediolanum International Funds Limited, pagando 79
milioni.
KERING - Il 9 maggio 2019, il gruppo Kering ha definito con
l'Agenzia delle Entrate alcune contestazioni mosse alla propria
controllata svizzera Luxury Goods International S.A. (LGI). La
definizione comporterà il pagamento di una maggiore imposta pari
a 897 milioni, oltre a sanzioni e interessi per un totale di
oltre 1,2 miliardi.
UBS - Nella prima metà del 2019 l'Agenzia delle Entrate ha
chiuso l'accertamento con adesione con il gruppo Ubs che ha
pagato quasi 102 milioni (per il periodo 2012-2017). I rilievi
riguardano la mancata dichiarazione di redditi di capitale e
redditi di impresa oltre alle sanzioni per la violazione degli
obblighi sul monitoraggio fiscale. L'accordo ha permesso,
inoltre, di formalizzare la presenza in Italia di Ubs per le
successive annualità di imposta.
NETFLIX - Il 24 marzo 2022, la società Netflix International
BV ha sottoscritto due accertamenti con adesione per il mancato
versamento delle imposte dovute Ires e Irap nel corso del
quinquennio 2015-2019. Cinque giorni dopo, il pagamento da parte
di Netflix di 55,8 milioni, in un'unica soluzione.
EXOR - Nel febbraio 2022 Exor NV e la sua controllante GA BV
hanno definito gli accertamenti per i periodi d'imposta 2015 e
2016 nei confronti delle incorporate Exor spa e GAC sapaz. Exor
ha versato per il 2016 Ires, sanzioni ed interessi per 746,5
milioni che si aggiungono agli 8,7 milioni già cautelativamente
versati il 30 settembre 2021 in sede di ravvedimento operoso,
quindi complessivamente oltre 755 milioni per una sola
annualità. Contestualmente ha definito l'accertamento Ires per
il 2015 versando, a seguito di conciliazione, ulteriori 20,2
milioni. Anche la sua controllante Gac ha aderito
all'accertamento nei propri confronti per il 2016 definendo un
importo pari a 203,5 milioni di euro.
BOOKING - Il 27 luglio 2023 la società Booking BV ha versato
93,3 milioni a titolo di Iva dovuta per gli anni d'imposta dal
2013 al 2022, perfezionando un ravvedimento operoso. Dall'1
aprile 2023 la Società ha optato per il regime One-Stop-Shop
(OSS) e ha presentato la relativa dichiarazione.
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