Può autocandidarsi - inviando una
mail alla commissione - chi può già dimostrare per iscritto di
avere il sostegno di almeno il 10% dei voti o dei rappresentati
nell'assemblea (servono 74 firme) o dei componenti del Consiglio
Generale (servono 18 firme).
La commissione, comunicando l'insediamento, ha ricordato le
regole per le autocandidature ed ha segnalato in particolare tre
punti da documentare: una visura camerale da cui emerga il ruolo
del candidato in azienda, la regolarità dell'associazione
dell'azienda al sistema territoriale e di settore di
Confindustria, la certificazione di non avere precedenti penali
iscritti nel casellario giudiziale nè procedimenti penali in
corso. Gli aspiranti candidati non possono poi ricoprire
incarichi di natura politica anche se non elettivi.
I 'tre saggi' - Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria
Vescovi (con un quarto nel ruolo di supplente: Luciano Vescovi)
-, scelti giovedì scorso, non avranno un ruolo solo notarile sul
rispetto delle procedure e del complesso iter previsto per
l'elezione del presidente di Confindustria: come evidenzia lo
statuto avranno soprattutto "funzioni proattive" nella selezione
delle candidature, sondando come si muove il consenso. Potranno
far chiarezza con i singoli candidati anche sull'opportunità di
eventuali passi indietro così come potranno anche far anche
emergere eventuali ulteriori candidature: accompagneranno così
in modo concreto il percorso che porterà a definire la rosa
finale dei candidati che andranno al voto di designazione il 4
aprile, in consiglio generale, quando a scrutinio segreto verrà
designato un solo nome. Il presidente designato andrà poi
(proseguendo un percorso con vari passaggi, come la
presentazione di programma e squadra di presidenza)
all'elezione, il 13 maggio, con il voto in assemblea.
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