"Chiediamo di fermare l'autonomia
differenziata che rischia di aumentare il divario tra sud e nord
del paese proprio nel momento in cui i nostri territori si
stanno rilanciando come indicano tanti indicatori che vedono il
terziario come la locomotiva della nostra economia". Lo ha
dichiarato il presidente di Confcommercio Campania Pasquale
Russo che ha sottolineato inoltre che "i dati del Pil del
mezzogiorno in particolare della Campania risultano
incoraggianti, positivi oltre le attese e tutto ciò avviene
senza l'autonomia differenziata che invece rappresenta evidenti
criticità per la crescita dei nostri territori e che a nostro
avviso rischia di ampliare invece che ridurre il divario
economico e sociale tra Nord e sud. I dati sulla Campania e sul
sud rappresentano in realtà una conferma di ciò che sta
avvenendo negli ultimi anni e che noi stessi come Confcommercio
abbiamo potuto evidenziare lo scorso anno in un rapporto
realizzato da Svimez che indicava inoltre la crescita della
Campania rispetto al resto dell'area meridionale (+6,4% contro
5,9%). In particolare si stima che il contributo del terziario
alla crescita del Pil campano si sia attestato su valori
sensibilmente superiori alla media del Sud e del Paese,
compensando in tal modo la perdita di valore aggiunto
dell'industria manifatturiera: in Campania quasi il 90% della
crescita è dovuta ai servizi (pubblici e privati), circa 15
punti in più che nel resto del Paese. Il commercio, la logistica
e la filiera del turismo si confermano attività di traino per
l'economia regionale. Si tratta di attività che nell'ultimo
ventennio hanno fatto registrare i più alti trend di crescita in
termini di valore aggiunto presentando anche indici di
specializzazione regionale sempre crescenti. In tal senso
l'autonomia differenziata espone l'intero Paese ai rischi di un
indebolimento della capacità competitiva per effetto di una
frammentazione inaccettabile delle politiche pubbliche", ha
concluso Russo.
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