"La filosofia del concordato
preventivo è spudoratamente e reiteratamente esplicitata ogni
giorno dal viceministro Leo, dai suoi sodali della maggioranza,
e dai tanti suggeritori di questo scempio. Si va col cappello in
mano a chiedere a una platea di contribuenti con una evasione
conclamata pari, mediamente, al 67% del proprio reddito, come
certificato dalle valutazioni ufficiali del Ministero
dell'economia, di contribuire con qualcosina in più. E siccome
oppongono resistenza, allora si mette in atto una contrattazione
del peggior tipo, per rendere 'più attrattiva' la proposta, che
ha conosciuto la sua apoteosi nel decreto approvato ieri in
consiglio dei ministri". Lo dichiara Maria Cecilia Guerra,
responsabile Lavoro nella segreteria nazionale Pd.
"Sulla quota del reddito concordato che eccede quello
dichiarato nell'anno precedente - spiega l'esponente Dem -, si
pagherà una imposta molto bassa, dal 10 al 15% (3% per i
forfetari nei primi 5 anni di attività). E poi non si pagherà
subito, perché l'acconto richiesto a novembre viene ridotto ai
minimi termini (lo chiamiamo acconto ma viene pagato a novembre
e riguarda i redditi del 2024, quelli su cui i lavoratori
dipendenti e i pensionati stanno già pagando tutto il dovuto fin
da gennaio). E poi si può decidere se aderire fino a fine
ottobre, quando si è ancora più sicuri di farlo solo se
conviene. Una clamorosa e scandalosa ingiustizia nei confronti
di quelli che le imposte sono obbligati a pagarle fino
all'ultimo centesimo, mese per mese, e con aliquote che possono
raggiungere il 43%, attraverso il sostituto di imposta. Quelli
che, con il loro contributo, sostengono il nostro servizio
sanitario, la difesa, la sicurezza, le infrastrutture, la
scuola, la ricerca, i servizi per tutti noi. Una ingiustizia a
cui ci siamo opposti e contro cui continueremo a batterci"
conclude Guerra.
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