Un'emozione lunga quattro ore, dal
tramonto alla tiepida notte con molte stelle e poche nuvole,
nell'incantevole cornice del Palazzo Reale illuminato. La "Cena
dei 400", organizzata da Confcommercio Palermo per festeggiare i
suoi 80 anni, ha rappresentato una cartolina, partita da uno
dei luoghi più iconici della città, simbolo dell'itinerario
arabo-normanno e prima tappa del percorso del Carro di Santa
Rosalia, patrona della città, a cui Confcommercio - già nel
titolo dell'evento - ha dedicato un devoto omaggio nell'anno del
400esimo Festino.
Una lunga tavolata di circa 130 metri, allestita nel grande
spiazzo sotto Palazzo dei Normanni, ha accolto i 400 invitati in
un'atmosfera affascinante e conviviale, dove la tavola e il cibo
hanno rappresentato gli elementi aggreganti della storia, delle
tradizioni, dei saperi e dei sapori. Quattro chef stellati della
provincia di Palermo, Tony Lo Coco, Giuseppe Costa, Nino Ferreri
e Carmelo Trentacosti, sono stati chiamati a interpretare, con
la loro sapiente creatività, i tanti prodotti
dell'enogastronomia del territorio siciliano.
Quattro piatti, tradizionali e innovativi al tempo stesso,
saporiti ed eleganti, con i profumi della Sicilia, accompagnati
dai vini delle cantine Duca di Salaparuta, main sponsor della
cena, e la "torta di compleanno", un'enorme cassata, realizzata
da Galati Catering: tutto molto apprezzato dai 400 commensali
tra cui, oltre alle autorità, i vertici delle 60 associazioni di
categoria e i rappresentanti delle aziende di Confcommercio con
oltre 100 anni di vita.
"Non è stata solo un'occasione di gioia e festa per il mondo di
Confcommercio - ha sottolineato la presidente Patrizia Di Dio -.
La "Cena dei 400" è stata un evento straordinario, unico nel suo
genere per la città di Palermo, un'opportunità per celebrare la
ricca storia e l'eredità culturale del nostro territorio: può
diventare un appuntamento annuale per rafforzare il fascino
della città, stimolando la crescita del turismo enogastronomico.
La lunga tavolata, tipica della cultura palermitana, è stata la
rappresentazione visiva di come, per noi, il "fare squadra" si
costruisce col dialogo, col confronto e sulla centralità della
persona. Cerchiamo di infondere coraggio e fiducia e di offrire
una visione di sviluppo della città che guarda al bene comune.
Siamo portavoce di quella "cultura del fare" che
contraddistingue l'operato dei nostri associati".
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