"Leggo le dichiarazioni del collega
Misiani che più volte, insieme agli altri colleghi della
minoranza, hanno richiamato il Parlamento ad esercitare di più
il suo ruolo di legislatore. L'emendamento al ddl omnibus a
firma mia, Garavaglia e Damiani nasce dal confronto in
commissione Finanze del Senato con le diverse categorie di
professionisti del settore. Il collega Misiani dispensa critiche
al Governo ma in Senato mi sarei aspettato un contributo critico
e costruttivo ad una riforma fiscale che l'Italia attende da più
di 50 anni". Lo afferma il senatore di Fratelli d'Italia Fausto
Orsomarso, componente del dipartimento economico di Fratelli
d'Italia e responsabile nazionale Banche.
"Non mi pare che la più che decennale attività di governo del
centrosinistra e del Pd in particolare abbia portato anche in
Parlamento a concrete proposte per l'adesione dei contribuenti
alle politiche fiscali. Al contrario i dati ci dicono che negli
anni di governo a guida Pd è aumentato il dato della non
adesione al fisco da parte di tanti cittadini e imprese che
spesso in mancanza di una politica di indirizzo serio hanno
deciso di omettere parti di reddito in dichiarazione nella
assoluta impunità costruendo questa idea dell'Italia in cui chi
paga le tasse è meno furbo di chi non lo fa. La riforma fiscale
del Governo Meloni, e con essa il concordato preventivo
biennale, che con il nostro emendamento abbiamo provato a
rendere come scelta più appetibile tra il continuare ad evadere
in parte le tasse e quella di un nuovo rapporto di fiducia tra
Stato e contribuente serio e affidabile, è dopo tanti anni di
inerzia e ipocrisia dialettica della sinistra la prima risposta
autorevole per combattere la narrazione dell'Italia come paese
dei furbi in cui chi non paga le tasse alla fine se la cava.
Questa Italia negli ultimi 25 anni è stata per lo più governata
dal partito di Misiani, a cui chiedo invece di non perderci
nella polemica e nella inerzia e di avere anche il loro prezioso
contributo in Parlamento per offrire al Governo un testo
arricchito e migliorato nell'interesse dell'Italia che, insieme
ai controlli e alla lotta agli evasori che sarà seria e senza
sconti, può decidere di essere anche rispetto a questo tema un
modello in Europa", conclude.
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