"Questo decreto fiscale persegue
interessi particolari di qualcuno, non certo gli interessi del
Paese. E' un'accozzaglia di misure eterogenee. Si danno 100 euro
per un solo mese come 'bonus Babbo Natale' per risolvere il
problema della perdita del potere d'acquisto dei lavoratori. Ma
stiamo scherzando? C'è la presa in giro della Zes Mezzogiorno:
oggi il credito d'imposta sotto l'albero di Natale per le
imprese non va oltre il 18%, altro che la promessa del 50%. Poi
abbiamo il concordato preventivo biennale, annunciato come
innovativo, come una rivoluzione tra fisco e contribuenti, che
doveva basarsi sul contraddittorio e doveva garantire un gettito
da 3 miliardi per abbassare la pressione fiscale sul ceto medio.
Invece è il fallimento annunciato di una misura vecchia di 20
anni, spacciata per nuova. E' la prova che questo Governo non ha
alcuna idea di come contrastare l'evasione fiscale". Così il
senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S nell'Aula di
Palazzo Madama durante la discussione sul decreto fiscale.
"L'obiettivo di ridurre le tasse al ceto medio è quindi
irraggiungibile con questo decreto - ha aggiunto - lo stesso
ceto medio che va invece verso un aumento della pressione
fiscale. Il concordato è una misura in parte coercitiva, perché
minaccia di maggiori controlli chi non aderisce, in parte un
maxi condono esteso per 5 anni. Il decreto è vuoto di soluzioni,
non risolve nessun problema: crescita a zero, produzione
industriale in calo da 20 mesi, salari poveri. Il governo Meloni
ha ancora una volta partorito un topolino che rischia di
affogare nell'incapacità di questa maggioranza".
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