La procedura di liquidazione
della cooperativa sociale Terre di Puglia-Libera Terra, fondata
a Mesagne (Brindisi) nel 2008 per gestire i beni confiscati alla
Sacra corona unita, è stata al centro di un tavolo di confronto
convocato stamattina a Brindisi dal prefetto, Luigi Carnevale,
su richiesta dell'assessora regionale alla Legalità, Viviana
Matrangola. A determinare il fallimento della cooperativa è
stato il debito da circa 900mila euro accumulato negli ultimi
anni. Presenti, fra gli altri, il presidente di Libera don Luigi
Ciotti, il vicepresidente della commissione parlamentare
Antimafia Mauro D'Attis, i sindaci e i rappresentanti dei Comuni
di Fasano, Mesagne, Oria, San Pietro Vernotico e Torchiarolo.
Carnevale, sottolineando il percorso di riscatto e di
affrancamento dalle esperienze criminali che hanno segnato il
passato della provincia brindisina, ha ribadito quanto sia
"necessario trovare soluzioni rapide e condivise per rilanciare
l'esperienza di uso sociale dei beni confiscati alla criminalità
organizzata del territorio, per questo la Prefettura è pronta a
guidare istituzionalmente il prosieguo del dialogo tra i
soggetti coinvolti".
Ciotti ha rimarcato la necessità di "tutelare i i fornitori
locali attualmente creditori della cooperativa e, al contempo,
salvaguardare un'esperienza che riveste un'importanza nazionale,
scongiurando in questo modo il rischio che un suo eventuale
fallimento venga letto dalle organizzazioni criminali come una
opportunità".
Matrangola ha chiarito che "la natura dell'intervento
regionale, nelle more della nomina del liquidatore e delle
decisioni che riguarderanno la eventuale nuova governance del
soggetto cooperativo, sarà valutata a seguito degli
approfondimenti tecnici necessari, al fine di evitare il rischio
di abbandono delle terre e le pesanti conseguenze sotto il
profilo produttivo".
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