Costi troppo alti dell'energia e crollo della produzione industriale vanno fermati subito, perché altrimenti si mettono a rischio "crescita e coesione sociale": il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, rilancia l'allarme e fa un appello sferzando il governo e le forze politiche ad agire.
Chiede un piano triennale per il settore insieme a misure immediate.
A partire da un intervento sul
prezzo dell'energia. Che pesa tanto sulle imprese, quanto sulle
famiglie. Un tema di cui il governo è consapevole e su cui sta
lavorando per mettere a punto il decreto contro il
caro-bollette.
L'arrivo di un provvedimento ad hoc nelle prossime settimane
è stato indicato dal ministro dell'Economia, Giancarlo
Giorgetti, durante il question time di giovedì al Senato. In
giornata è emersa l'ipotesi, come affermato dal vicepremier e
ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che un decreto Bollette
potesse andare già lunedì in Consiglio dei ministri. Ma il
provvedimento sarebbe ancora in preparazione al ministero
dell'Ambiente e della sicurezza energetica e, con ogni
probabilità, dovrebbe slittare.
Fra le misure allo studio, l'eliminazione del divario fra il
prezzo del gas sul mercato europeo Ttf di Amsterdam e quello sul
mercato italiano Psv, la compensazione della tassazione europea
Ets sulle emissioni a carico dei produttori di energia, il
potenziamento dell'energy release, che concede l'elettricità a
prezzi calmierati alle imprese energivore.
Per alleviare il peso che grava su di loro e non solo.
D'altronde dopo due anni di fila di produzione industriale in
calo, serve fare presto - incalza Orsini - che chiede "scelte
rapide e nette", oltre ad un piano triennale di politica
industriale, con misure "immediate". In primis, con un
intervento sul meccanismo di formazione del prezzo dell'energia
per disaccoppiare in bolletta gas e rinnovabili. E sul fronte
degli investimenti, con la richiesta di allargare l'Ires
premiale e riattivare Industria 4.0 dotando il piano di nuove
risorse. Per il presidente di Confindustria, "rischiamo ormai di
perdere" l'occasione dei 6,3 miliardi di incentivi a Industria
5.0, rivolti a chi investe in tecnologie innovative e riduce i
consumi energetici: è una misura "troppo complicata" e su cui
servono chiarimenti. Dunque, "ci aspettiamo che il governo e le
forze politiche facciano proprio questo appello ad agire.
Confindustria è pronta a fare la sua parte".
Un appello che trova sponda. "E' molto importante", dice il
leader di Azione, Carlo Calenda, che chiede alla premier Giorgia
Meloni di convocare anche le opposizioni. Il governo "si
svegli", afferma la senatrice del M5s, Sabrina Licheri.
Anche i sindacati sono in pressing. "Dopo mesi di inerzia e
allarmi inascoltati, il governo si accorge del caro bollette.
Ora intervenga", dice la Cgil. Per la neo segretaria generale
della Cisl, Daniela Fumarola, ridurre le bollette "è un
obiettivo giusto, doveroso, il ministro Giorgetti fa bene a
metterlo al centro dell'agenda", bisogna però che si apra il
confronto "su una strutturale politica dei redditi concertata"
con le parti sociali.
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