L'Assemblea del Cnel ha approvato un
documento di Osservazione e Proposte su "Made in Italy e
politiche industriali", frutto di un'istruttoria svolta dal
gruppo di lavoro costituito insieme al Mimit che hanno
approfondito temi connessi alle politiche industriali: capitale
umano, fonti di finanziamento, costi dell'energia, innovazione
nei processi produttivi, analisi settoriali, crisi aziendali.
Tra i vari aspetti evidenziati dal Cnel vi è la necessità di
porre in primo piano le materie prime e l'energia. In
particolare, si sottolinea come non sia più rinviabile, dati i
costi eccessivi, la definizione di una politica energetica
comune e l'attivazione di più fonti energetiche in modo
complementare. Viene anche ribadita l'opportunità di sostenere i
settori e gli ambiti in cui il Paese è competitivo, come i
comparti moda, agroalimentare, automotive, biotecnologie,
chimica, etc. Queste politiche devono essere inquadrate in
un'ottica europea, tenuto conto di quanto rappresentato nel
Rapporto Draghi, che richieda l'attivazione di una significativa
mole di risorse nell'ambito della cornice di una politica
industriale europea.
"Le politiche industriali - ha spiegato il consigliere Paolo
Pirani - devono essere calate nel contesto sociale. La
competitività deve essere interpretata come un fattore di
crescita, sviluppo e aumento del benessere individuale e
collettivo. In questo quadro, quindi, è fondamentale investire
nella formazione e nel capitale umano".
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