L'Europa del riarmo e della
spinta alla produzione industriale nel comparto della difesa
parte innanzitutto da un dato, quello di essere il primo
importatore al mondo di armi statunitensi. A registrarlo è
l'ultimo rapporto dello Stockholm International Peace Research
Institute (Sipri), l'istituto internazionale indipendente
dedicato alla ricerca su conflitti, armamenti pesanti e disarmo.
Il report si concentra sul quadriennio 2020-24. Un periodo di
svolte epocali per l'intero pianeta. E i dati del Sipri lo
testimoniano: l'Ucraina, colpita dalla guerra a partire da
febbraio 2022, è diventata il maggior importatore di armi al
mondo tra i singoli Paesi laddove per la Russia è subentrato un
tonfo dell'export del 64%. E sul piano dell'esportazioni a
registrare un balzo in avanti è l'Italia, con un aumento del
138%.
Il rapporto globale del Sipri evidenzia come il riarmo
europeo, di fatto, sia già iniziato. "Le importazioni degli
armamenti più importanti da parte degli Stati europei sono
aumentate del 155% tra il 2015-19 e il 2020-24. Tuttavia, il
volume globale dei trasferimenti di armi è rimasto pressoché
invariato tra i due periodi (-0,6%) perché gli aumenti dei
trasferimenti di armi verso l'Europa e le Americhe sono stati
compensati da diminuzioni complessive dei trasferimenti verso
tutte le altre regioni", si legge nel testo. Il fattore Ucraina
è stato chiaramente decisiva. Kiev, secondo l'istituto, ha
aumentato di cento volte (pari al +9627%) il flusso di acquisti
di armi rispetto al quadriennio precedente, diventando l'unico
Stato europeo nella lista dei primi dieci Stati importatori al
mondo. Più in generale, l'import di armi da parte dei membri
europei della Nato ha registrato un incremento del 105%. Gli
Stati Uniti hanno fornito il 64% di queste armi, una quota
sostanzialmente maggiore rispetto al 2015-19 (52%). Per la prima
volta in due decenni, la quota maggiore delle esportazioni di
armi Usa è andata all'Europa (35%) piuttosto che al Medio
Oriente (33%). Gli altri principali fornitori dei Paesi europei
sono stati la Francia e la Corea del Sud (con una quota del 6,5%
ciascuno), la Germania (4,7%) e Israele (3,9%).
Gli Stati Uniti, nel periodo 2020-24 si sono anche
confermati di gran lunga i maggiori esportatori dei principali
tipi di armamenti, con una quota del 43% delle esportazioni
globali. Al secondo posto, la Francia, che ha scavalcato la
Russia, scivolata in terza posizione. L'Italia, tra i Paesi
esportatori, è balzata dal decimo al sesto posto. L'area di
destinazione principale delle esportazioni italiane è stata il
Medioriente. Qatar, Kuwait ed Egitto sono i Paesi dove le
vendite italiane si sono maggiormente concentrate.
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