"L'abolizione del Reddito di
cittadinanza e la sua sostituzione con l'Assegno di inclusione
(Adi) continua a mietere vittime. Nel 2024 sono 850mila le
famiglie che, secondo le stime dell'Istat, hanno subito un
taglio pari, in media, a 2.600 euro. Tutte appartenenti al venti
per cento delle famiglie più povere. Ben 220 mila di queste
famiglie, con componenti "non occupabili" anche secondo gli
astrusi parametri del governo, perdono il beneficio perché
vivono in affitto, e il governo non ha voluto tenerne conto nel
definire le soglie di accesso, nonostante i nostri emendamenti
(la correzione è arrivata solo ora, con un anno di ritardo).
Altre 230 mila famiglie, anche queste con componenti non
occupabili, hanno subito un taglio del beneficio, ad esempio
perché hanno figli maggiorenni a cui viene dato peso zero nella
balorda scala di equivalenza utilizzata. Non sbaglia l'Istat a
capire i dati, come suppone la viceministra Bellucci: era tutto
già scritto nel decreto Primo maggio. Non è vero che l'Istat
dimentica che c'è anche il Supporto per la formazione e il
lavoro, SFL, perché invece ci dice che, in base alle stime
effettuate, il SFL ha dato un qualche sollievo solo al 10% delle
famiglie buttate fuori dall'Adi. Insomma, il governo Meloni
certo non ha abolito la povertà, ne ha solo negato l'esistenza".
Lo afferma Maria Cecilia Guerra, della segreteria del Pd.
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