Non c'è un buco nel bilancio
dell'Inps, i crediti contributivi cancellati erano "inesigibili
e svalutati": il giorno dopo la delibera del Consiglio di
indirizzo e vigilanza dell'Istituto sullo stralcio dei crediti
contributivi fino al 2015 previsto da tre successive leggi, i
vertici dell'Istituto sottolineano che "nell'ottica della
massima trasparenza del bilancio, le operazioni di eliminazione
dei crediti contributivi sono state improntate al rigoroso
rispetto dei criteri contabili e della normativa vigente".
Il giorno dopo le valutazioni del Civ Inps i vertici
dell'istituto rassicurano sul presente. E sul futuro spiegano
che bisognerebbe puntare più sull'occupazione, sottintendendo
che questa sarà la strada, più che quella del ricorso alla
fiscalità generale. Sulla tenuta del sistema previdenziale dà
rassicurazioni il presidente dell'Istituto, Gabriele Fava che
intervenendo al Salone del Risparmio ribadisce che "il sistema
regge" e che "non ci sono criticità immediate al momento". Ma
avverte che "bisogna aumentare la base occupazionale" vera
ricetta per affrontare la situazione di un Paese che invecchia.
La preoccupazione espressa dal Civ a fronte dello stralcio
dei contributi inesigibili, sulla base di tre leggi introdotte
nel 2018, nel 2021 e nel 2022, però non era tanto sulla tenuta
dei conti quanto sulla necessità per lo Stato di trovare le
risorse a carico della fiscalità generale per i contributi
mancanti per i lavoratori dipendenti per i quali vige
l'automaticità delle prestazioni e quindi comunque il diritto
alla pensione pena anche se i contributi dovuti non sono stati
versati. Le cartelle comunque erano di "contributo molto
modesto", hanno sottolineato il presidente, Il Consiglio di
amministrazione e il Direttore generale dell'Istituto, fino a
mille euro fino al 2015 e fino a 5mila euro per quelli maturati
fino al 2010.
"Gli interventi effettuati - affermano i vertici Inps - non
intaccano l'efficacia della riscossione ordinaria, come dimostra
l'incremento di 3,96 miliardi di euro nel 2024 sul 2023 alla
stessa voce "Aziende - contributi della gestione privata",
rilevato nella "Gestione di cassa" deliberata lo scorso 26
marzo". L'Inps sottolinea i corretti comportamenti contabili
(accantonamenti annuali al fondo svalutazione, stime accurate,
eliminazione dei residui attivi inesigibili e dei debiti
insussistenti) e avverte che "le operazioni non hanno comportato
perdite o riduzioni delle risorse disponibili, essendo i crediti
già ritenuti "non esigibili"". "Il bilancio - concludono i
vertici Inps - riflette ora una rappresentazione più fedele e
responsabile dello stato patrimoniale, allineata alle norme
contabili. Siamo di fronte a un adeguamento necessario,
finalizzato a migliorare, certamente in misura superiore
rispetto al recente passato, la trasparenza e l'efficienza
amministrativa".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA