"Serve una regia
nazionale che integri innovazione e tecnologie digitali in una
filiera produttiva frammentata, composta soprattutto da micro e
piccole imprese fortemente artigianali, ma anche trasmettere
nuove competenze a grandi maestranze manifatturiere e investire
nella ricerca per trattenere i talenti sul territorio". Lo ha
detto il direttore dell'istituto Modartech di Pontedera (Pisa),
Alessandro Bertini, alla tavola rotonda su 'Fashion & Hi-Tech'
organizzata dalla scuola di moda.
"La sfida più urgente - ha aggiunto - riguarda la necessità
di colmare il gap digitale che affligge gran parte delle aziende
della filiera del Made in Italy, composta da circa 500.000
micro, piccole e medie imprese che rappresentano il cuore
pulsante del settore, ma che solo nel 4% dei casi hanno
intrapreso processi di aggregazione e trasformazione digitale:
un dato che rende imprescindibile una visione strategica
nazionale, con linee guida chiare e una regia dall'alto che
coordini azioni e investimenti, in quanto spesso molte di queste
realtà si trovano nell'impossibilità di investire nello sviluppo
tecnologico a causa della mancanza di adeguate risorse".
Per Leonardo Cappello, ricercatore del Textile Robotics Lab
della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, "innovare non
significa solo tecnologia, ma dare un futuro alla qualità e alla
tradizione artigianale italiana a costi tutto sommato
accessibili per le grandi imprese, che così facendo potrebbero
dare vita a connessioni dirette con il mondo accademico e
universitario, creando i presupposti per scongiurare la fuga di
talenti all'estero".
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