La Manz Italy di Sasso Marconi
(Bologna), società produttrice di batterie al litio e
condensatori, ha avviato la procedura per ricorrere alla cassa
integrazione straordinaria per cessazione con decorrenza dal 2
giugno e fino al 31 dicembre di quest'anno. L'azienda, a seguito
della capogruppo tedesca Manz AG, è coinvolta in una procedura
stragiudiziale di negoziazione della crisi finalizzata alla
ristrutturazione del debito.
Poiché Manz AG è l'unico cliente di Manz Italy srl, gli
ordinativi sono cessati e la società italiana è ferma e priva di
risorse finanziarie. E così, spiega la società, "la tensione
finanziaria e l'inadempimento nei confronti degli istituti
bancari non consentono l'accesso al credito e quindi non vi sono
possibilità di ripresa dell'attività".
I sindacati - in azienda sono presenti Fim Cisl e Fiom Cgil -
al momento non commentano, ma informalmente tra alcuni loro
rappresentanti emerge la preoccupazione per la tenuta
occupazionale: oggi i dipendenti sono 72, contro i 120 che si
contavano un anno fa prima che una procedura di insolvenza
travolgesse la capogruppo tedesca. Tutti sono da inizio anno in
cassa integrazione zero ore, senza nemmeno gli anticipi da parte
dell'azienda. L'auspicio degli addetti ai lavori è che si
manifesti un acquirente che assorba tutti i lavoratori e che
investa sullo stabilimento. In questo senso si sa di un
interessamento, ma non sono ancora state depositate offerte
vincolanti.
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