Crescono i prezzi del mercato
immobiliare a Milano, ma gli indicatori mostrano come non vi sia
un rischio bolla per il capoluogo lombardo, dove la ripresa
economica post-pandemica, i tassi d'interesse più bassi e gli
incentivi fiscali per la ristrutturazione edilizia hanno
supportato la crescita dei prezzi dopo un decennio di prezzi
stagnanti.
A dirlo è l'UBS Global Real Estate Bubble Index che ha
analizzato i prezzi degli immobili residenziali in 25 grandi
città del mondo e che evidenzia che gli squilibri dei mercati
immobiliari residenziali metropolitani globali sono molto
elevati e i prezzi non sono in linea con i crescenti tassi
d'interesse. Da metà 2021 e metà 2022 la crescita dei prezzi
immobiliari nominali nelle città analizzate ha raggiunto
mediamente il 10%, con il rischio di una bolla che riguarda in
primo luogo Toronto e Francoforte, ma anche Zurigo, Monaco, Hong
Kong, Vancouver, Amsterdam, Tel Aviv e Tokyo.
Di contro, come detto, anche se crescono i prezzi
residenziali a Milano, il capoluogo lombardo è tra le quattro
metropoli mondiali con un mercato immobiliare considerato
equamente valutato assieme a Varsavia, Dubai e San Paolo. "Per
via dello spread rispetto al Bund, l'Italia non ha beneficiato
delle politiche monetarie espansive dell'ultimo decennio. Per
questo le valutazioni degli immobili sono rimaste ancorate ai
fondamentali e Milano risulta tra le città globali meglio
posizionate" ha dichiarato Matteo Ramenghi, chief investment
officer di UBS GWM per l'Italia.
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