(di Maria Giovanna Fossati)
Nel Nuorese e in Ogliastra i giovani
emigrano in cerca di lavoro e le imprese hanno difficoltà a
trovare manodopera. Un tema al centro del convegno nella camera
di commercio di Nuoro, dal titolo "Fare impresa-Capitale umano e
innovazione, sfide per la crescita", organizzato da
Confindustria Sardegna centrale e Unioncamere. Sono stati
chiamati a raccolta giovani imprenditori e rappresentanti
istituzionali per analizzare le difficoltà e per dare nuovi
stimoli al tessuto produttivo ponendo un argine allo
spopolamento.
"Vogliamo riaccendere i riflettori sull'esigenza di creare
sviluppo nel cuore della Sardegna partendo dai giovani - ha
spiegato il presidente di Confindustria Giovanni Bitti -. Il
coraggio di un giovane che vuole fare impresa non basta,
dobbiamo porre in essere politiche strutturali di ampio respiro
capaci di invertire la tendenza. Parliamo di scenari complessi
con le nuove tecnologie che stanno trasformando il lavoro e
delle aziende e su questo noi dobbiamo conquistare le giovani
generazioni fondamentali per la crescita".
"Secondo le rilevazioni del sistema Excelsior realizzato da
Unioncamere e dall'Anpal a ottobre, la risposta alla domanda di
lavoro nella Sardegna centrale ci consegna dati preoccupanti -
sottolinea Agostino Cicalò presidente della Camera di commercio
di Nuoro - su una richiesta di 800 lavoratori, la difficoltà
delle imprese ad assumere questa professionalità superava il
50%. Mancano le figure professionali richieste - laureati,
operai, diplomati - o perché non ci sono fisicamente oppure
perché non sono preparati professionalmente. E' urgente
strutturare diversamente la formazione degli studenti
coinvolgendo direttamente le imprese".
I giovani imprenditori hanno esposto le loro criticità ed
esigenze alle istituzioni presenti, tra cui la candidata alla
presidenza della regione e deputata M5s Alessandra Todde e il
deputato di Fi Pietro Pittalis. "Le criticità maggiori sono la
difficoltà di far arrivare i turisti da noi per una carenza
cronica dei trasporti che colleghino le grandi città e le coste
ai nostri paesi - ha evidenziato Marco Canneddu giovane
imprenditore del vino di Mamoiada - Andiamo avanti con molte
difficoltà per passione, ma anche perché investiamo molte
risorse in marketing e comunicazione, spesso sostenendo costi
enormi per andare in giro per fiere ed esposizioni. Chiediamo
aiuti sia sul fronte della promozione che sul fronte dei
trasporti per collegare l'isola con il mondo ma anche per
collegare i nostri paesi al resto della Sardegna".
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